Cultura

Vicenza: referendum, il 95% dei votanti dice «No Dal Molin»

Ma ha partecipato alla consultazione il 28% degli aventi diritto

di Gabriella Meroni

Esprimono soddisfazione i promotori della consultazione popolare – il cui comitato, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, si è costituito pochi giorni fa – per l’esito delle urne.  Hanno chiuso alle 21.00 di ieri i seggi, ma lo scrutinio è finito che era quasi mezzanotte. Ed ecco i numeri: 24.094 votanti pari al 28,56% degli iscritti alle liste elettorali. Di questi, 23.050 sono voti favorevoli all’acquisizione, da parte del Comune di Vicenza, dell’area del Dal Molin: il 95,66% dei votanti, dunque, ha detto no alla nuova base militare statunitense.

Il “referendum” era stato convocato mercoledì sera in Piazza dei Signori dopo che il Consiglio di Stato, «con un colpo di mano», secondo gli organizzatori, aveva annullato la consultazione ufficiale promossa dall’Amministrazione comunale. Quella sera, sospinto da 12 mila vicentini indignati, il Sindaco aveva annunciato che «se non ci permettono di votare nelle nostre scuole, voteremo davanti alle nostre scuole, sotto i nostri gazebo». E così è stato: migliaia di vicentini hanno rivendicato, votando, il diritto della città del Palladio a decidere del proprio futuro e hanno difeso la democrazia che era stata sospesa dalla sentenza filogovernativa del Consiglio di Stato.

«Un risultato eccezionale – ha commentato, a caldo, Achille Variati – che dimostra la volontà della cittadinanza di esprimersi. Chi criticherà questa giornata di democrazia – ha concluso il Sindaco – organizzi un referendum autogestito e porti a votare 24.000 cittadini a favore della base militare». Cinzia Bottene, del Presidio Permanente, ha sottolineato la natura decisionale di questo atto democratico: Vicenza ha deciso, ora gli statunitensi devono rispettare la città e ritirare il proprio progetto.

«Tra i favorevoli alla base militare (i partiti del centrodestra) è calato un imbarazzato silenzio», notano dal Comitato. «Due anni di atti di arroganza e imposizioni, dunque, non sono bastati a far piegare la testa ai vicentini che, con il voto di oggi, hanno dimostrato ancora una volta il radicamento di cui gode l’opposizione alla struttura militare statunitense. La democrazia, finalmente, si è espressa e ha deciso: No Dal Molin».

www.nodalmolin.it


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