Economia

Vicenza: quando una coop è un buon investimento.

La nuova sede della più conosciuta impresa sociale della città veneta sorgerà presto grazie alla sottoscrizione popolare di migliaia di obbligazioni.

di Paola Mattei

Un anno fa sembrava un?idea folle, una scommessa persa in partenza. Costruire la sede di una grande cooperativa sociale vicentina chiedendo ai risparmiatori, semplici cittadini, di finanziare il progetto con obbligazioni e certificati di deposito. Somma necessaria: 2 milioni e 100mila euro. Pazza idea. Con i soldi che alle famiglie non bastano mai, l?inflazione, la diffidenza verso gli appelli alla generosità lanciati sotto Natale… Un anno fa, appunto. Oggi il nuovo edificio che ospiterà la cooperativa Insieme (nome profetico) sta sorgendo in via della Scola, di fronte al carcere S. Pio X. Questa bella storia nasce, come spesso succede, da un evento non proprio allegro: uno sfratto. Annunciato nel lontano 1997, arriva a esecuzione a fine 2003. La cooperativa (attiva nel settore del riciclaggio e del riuso, dà lavoro a ex detenuti, tossicodipendenti, giovani con problemi) deve cercare in fretta una soluzione. Ma un altro affitto no, è ora di fare il grande passo e acquistare locali adatti a ospitare tutte le attività di Insieme. In cassa ci sono 300mila euro, ma non bastano. Il primo passo lo fa il Comune, acquistando un terreno edificabile, sul quale la cooperativa godrà di un diritto di superficie per cinquant?anni, e donando 200mila euro. Resta il problema di cosa edificare, e soprattutto di come. Dopo febbrili consultazioni, e il coinvolgimento della curia vicentina (Insieme è legata alla Caritas), l?illuminazione: si chiede aiuto alla città, lanciando obbligazioni etiche e certificati di deposito dedicati; per le prime, si trovano porte aperte alla Banca del Centroveneto, i secondi diventano sottoscrivibili presso la Banca popolare Etica. Sorge un comitato promotore, presieduto da Lucio Turra e chiamato a garantire trasparenza nella gestione, e un nome per l?iniziativa: Investinsieme. Le obbligazioni, con rimborso alla scadenza, hanno un taglio minimo di mille euro e tre tipologie: ?Solidale?, con scadenza a 10 anni con un tasso di interesse vicino allo zero; ?Amico?, con scadenza a 5 anni con un tasso di interesse dello 0,55%; ?Sostenitore?, con scadenza a 5 anni con un tasso dell?1,05%. Quanto non coperto con la sottoscrizione di obbligazioni, verrà ripianato da Banca Etica con un mutuo a tasso agevolato. La stessa banca offre inoltre la possibilità ai suoi risparmiatori di destinare al progetto il rendimento dei propri certificati di deposito. Come ha risposto Vicenza? In modo sorprendente. Finora le obbligazioni sottoscritte sono 551mila, e i certificati di deposito oltre 170. La Fondazione Cariverona cala l?asso e contribuisce con 300mila euro. Da cittadini e aziende arrivano «erogazioni liberali»per 25mila euro. E Insieme comincia non solo a sperare, ma a sognare. Partono i lavori, ma non si tratta di un cantiere da poco. Il nuovo edificio è grande 3.300 metri quadri, su due piani: un investimento nel sociale che a Vicenza «non si vedeva da decenni», come giurano ancora storditi i responsabili dell?iniziativa. Il fabbricato infatti sarà adibito anche a spazio per iniziative pubbliche. Inoltre, sono previsti altri interventi di risparmio energetico (isolamento termico delle pareti, doppi vetri, 200 metri quadrati di tetto giardino per l?utilizzo dell?acqua piovana). «In più», spiega il presidente Marco Vincenzi, «abbiamo ipotizzato ulteriori interventi per ridurre l?impatto ambientale, come un impianto per l?acqua calda a pannelli solari». Per ringraziare i risparmiatori che si sono mobilitati (e distribuire i dividendi delle obbligazioni in scadenza), il 24 novembre c?è stato un affollato incontro cui hanno partecipato i responsabili di Banca del Centroveneto, Banca Etica, Fondazione Cariverona e l?assessore ai servizi sociali, Davide Piazza. Ma sarà stata proprio una pazza idea? Info: tel. 0444.511562 www.insiemesociale.it


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