Sostenibilità

Viaggi: il giro del mondo dei rifiuti

Lo ha fatto il matematico Matteo Mainetti lo sta raccontando sul portale RifiutiLab

di Giampaolo Cerri

«La Birmania sembra un incrocio tra l’India e la Tailandia. Non è così sporca e incasinata come l’India ma nemmeno così organizzata come la Tailandia. Eppure credo che economicamente il pro-capite Indiano sia superiore». È l’attacco di un reportage di Matteo Mainetti, matematico di pregio e viaggiatore che ha deciso di raggiungere, in un anno, diverse mete nei diversi continenti, osservando soprattutto i rifiuti. Il racconto di questo percorso intorno al mondo è pubblicato su un portale dedicato alla gestione virtuosa dei rifiuti, www.rifiutilab.it. «Ho osservato camminato per le strade di Mandalay, Rangoon ed altri piccoli posti», scrive Mainetti, «e nulla sembra suggerire che esista un sistema ufficiale ed organizzato di raccolta, selezione ed in generale gestione dei rifiuti. Ma ai lati delle strade, sui marciapiedi, trovi gente che vende di tutto, ogni pezzo di ogni cosa. Sembra che la Birmania, più che la patria del riciclaggio, sia la patria del riutilizzo. I motori vengono si smantellati in ogni loro componente, ma non con lo scopo di dividere il ferro dal rame, ma con lo scopo di estrarre e rivendere i singoli componenti (bielle, pistoni, ingranaggi, etc?). Ho lasciato la Birmania da un mese ormai, ma il ricordo che mi e’ rimasto – e lefotografie lo confermano – e’ di un posto dove vendono solo cose usate».


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