Cultura
Viaggi a occhi aperti
Incredibile ma vero: ci sono guide che descrivono un Paese e poi sconsigliano di andarvi per non sostenere una dittatura. Come fanno le mitiche Lonely Planet
Ci sarà mai uno spot automobilistico che metta in guardia l?acquirente-guidatore dal pericolo di inquinare l?ambiente con gli scarichi della vettura proposta? E ci sarà mai una guida turistica che sconsigli di recarsi nel Paese che essa descrive? Per l?auto possiamo aspettare, ma per il manuale di viaggio no. Queste ?mosche bianche? nel panorama dell?editoria turistica sono le ormai mitiche guide Lonely Planet (230 titoli in inglese – spesso dedicati anche Paesi di solito trascurati dall?editoria turistica – un centinaio dei quali tradotti anche in Italia dalla torinese Edt), che hanno spesso il coraggio di contraddire le spietate logiche del marketing. Prendiamo il caso della guida Lonely Planet dedicata alla Birmania. La domanda che viene posta da subito è: bisogna andarci? Non sarà che con il turismo si offre un sostegno economico alla dittatura militare? La risposta dei redattori è molto pragmatica: a chi, malgrado tutto, decide comunque di partire, vengono consigliati una serie di itinerari ?alternativi?, che consentano di far beneficiare direttamente la popolazione birmana della presenza di un ricco turista occcidentale, saltando alcuni passaggi governativi.
Sarà un caso se Antonio Tabucchi, nell?attacco del suo Notturno indiano, elogia proprio la guida Lonely Planet dell?India, un autentico bestseller mondiale? Forse la ragione dell?enorme successo di tali guide sta proprio nella loro sincerità e franchezza, nella capacità di descrivere un paese in tutta la sua realtà, con un?infinità di informazioni pratiche, senza foto truccate e senza descrizioni che inneggino alle ?morbide luci del tramonto?, ma con l?ormai celebre ironia che ne contraddistingue le descrizioni. Fu il fondatore stesso della collana, l?australiano Tony Wheeler, a parlare per primo di ?turismo responsabile?, già negli anni ?70. Le guide Lonely Planet hanno dato subito importanza al rispetto dei luoghi attraversati e delle genti incontrate, devolvendo oltre tutto una parte degli introiti ad Amnesty Internatinal o a Greenpeace. E la newsletter della casa editrice – pubblicata ogni tre mesi – ha denunciato le pericolose mode dell?etnoturismo, del turismo militare, del turismo sessuale: ovvero di chi ricerca emozioni incontrando una tribù che sarebbe meglio lasciare in pace, visitando luoghi di guerre recenti o in corso, insidiando bambini thailandesi e brasiliani.
Che guide di qualità come le Lonely Planet/Edt abbiano sfondato sul mercato può solo far piacere. Ma esistono anche altre pubblicazioni specificamente dirette a un pubblico già naturalmente ?impegnato? e propenso a sposare l?utile al dilettevole. Volumetti che non possono ambire a vendere milioni di copie, ma fondamentali per chi voglia progettare una vacanza veramente diversa, ?contromano? rispetto a un turismo egoista o ?inconsapevole?. E si chiama proprio Vacanze contromano la guida 1998 al turismo responsabile, ai campi lavoro e di solidarietà, ai campi natura e archeologia, pubblicata dall?editrice Berti nella collana dei Libri di Terre di mezzo (pp. 160, lire12 mila): un utilissimo Baedeker per fare turismo rispettando i diritti di chi ci accoglie, in libertà. Con una miriade di indirizzi e proposte per trascorrere un?estate utile, divertente e solidale.
Anche molte associazioni non profit hanno pubblicato cataloghi in cui propongono vacanze diverse, solidali o comunque tematiche. Il catalogo dei Campi avventura ?98 del Wwf propone ai ragazzi fra i 7 e i 14 anni decine di campi nella natura, all?interno dei parchi più belli d?Italia (per informazioni, tel. 02/20569242 o 06/44291587). Sempre maggiore attenzione si diffonde anche riguardo alle esigenze del turismo per i portatori di handicap. Una utile guida Vacanze diverse è pubblicata dalla Lisdha e dall?associazione Il Girasole (la si può richiedere allo 0332/283654). I Servizi sociali del Comune di Milano a loro volta censiscono le organizzazioni che offrono viaggi e soggiorni accessibili nell?opuscolo A tempo di handicap (per informazioni, rivolgersi all?Ufficio turismo sociale del Comune di Milano, tel. 02/2610639 oppure allo Sportello vacanze dell?Aias, tel. 02/55017564).
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.