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Via libera alla Convenzione di Lanzarote

Il ddl di ratifica ritorna alla Camera in terza lettura. Introdotte anche norme contro le violenze familiari

di Benedetta Verrini

Con 246 voti favorevoli, nessuno contrario e 1 astenuto, l’Aula di Palazzo Madama ha approvato ieri in seduta pomeridiana la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, fatta a Lanzarote nel 2007 (ddl 1969). Il testo torna all’esame della Camera. 

Le dichiarazioni di voto finali, rese a nome dei rispettivi Gruppi dai sen. Germontani (FLI), Li Gotti (IdV), Gustavino (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), Divina (LNP), Della Monica (PD) e Gallone (PdL), hanno offerto l’occasione per sottolineare l’unità d’intenti che ha caratterizzato l’intenso iter legislativo e la soddisfazione per la capacità dimostrata di cogliere l’occasione della ratifica di un importante accordo internazionale per procedere ad incisivi e necessari interventi di adeguamento dell’ordinamento interno.

Si è in particolare positivamente salutato l’inserimento di alcune nuove fattispecie delittuose nel codice penale o l’aggiornamento di fattispecie già codificate, come l’istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia, i maltrattamenti contro familiari e conviventi, la prostituzione minorile, l’ignoranza dell’età della persona offesa, la corruzione di minorenne, la confisca del profitto derivante dall’attività di sfruttamento sessuale di minori e l’adescamento di minore anche via internet.

Nel provvedimento vengono inserite norme innovative ed avanzate in tema di allontanamento dalla casa familiare, di mutilazione degli organi genitali femminili, di restrizioni per i detenuti per reati in danno di minori e viene istituito un fondo per le vittime degli abusi.

“L’approvazione del ddl di ratifica della convenzione di Lanzarote contro lo sfruttamento sessuale dei minori ha consentito di approvare anche una modifica del reato di maltrattamenti in famiglia, previsto dall’articolo 572 del codice penale. Si introduce cosi’ uno strumento importante di contrasto alla violenza in famiglia e nell’ambito delle convivenze piu’ volte sollecitato dal Partito Democratico tanto piu’ che esse costituiscono la principale causa di morte delle donne, superiore per numero ai morti di mafia”, ha dichiarato la senatrice Pd, Silvia Della Monica.

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