Politica

Via libera al Piano Infanzia

Ora il testo passa alla Bicamerale Infanzia. L'analisi

di Benedetta Verrini

Riguarda quasi 10 milioni di bambini e adolescenti italiani ed era atteso da 5 anni: è il nuovo Piano nazionale per l’Infanzia, ovvero il “telaio” delle politiche nazionali dedicate ai minori, che ieri ha ricevuto il via libera in Consiglio dei Ministri e ora passa al vaglio della Bicamerale Infanzia.

Un “parto” non facile per questo documento, composto di una quarantina di pagine che affrontano tutti gli aspetti della tutela, della promozione e dell’esigibilità dei diritti dei bambini italiani e stranieri. Più volte, in questi mesi, a partire dalla Conferenza per l’Infanzia di Napoli dell’autunno 2009,  le associazioni hanno lamentato il grave ritardo nell’emanazione del Piano e la mancanza di un coordinamento alle politiche minorili.

La bozza definitiva è passata il 14 luglio scorso in un’accesissima seduta dell’Osservatorio nazionale Infanzia, che ha raggiunto una versione mediata dopo un confronto tra i delegati del mondo associativo, gli esperti del settore e i rappresentanti del governo, in primis il sottosegretario alle Politiche Familiari Carlo Giovanardi, che presiede l’Osservatorio insieme al ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Sul prossimo numero di Vita in edicola troverete tutti i retroscena e un’intervista esclusiva al sottosegretario Giovanardi.

I CONTENUTI

Il Piano presentato al governo è stato dunque integrato, secondo quanto riferiscono le fonti più aggiornate, alle richieste di modifica espresse dalle associazioni (riunite nel coordinamento “Batti il 5!”) e dagli esperti: in particolare, tra le “condicio sine qua non” c’erano i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali dei minorenni; la promozione dell’interculturalità; l’indicazione dei “soggetti attuatori” responsabili delle azioni e della necessità di un monitoraggio; i temi della giustizia minorile e della partecipazione.

Secondo il comunicato di Palazzo Chigi, il nuovo Piano dà maggiore risalto al ruolo della famiglia e si articola secondo quattro direttrici:

a) consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all’esclusione sociale, che è il “contenitore” di un sistema di interventi volto a dare continuità alle azioni di prevenzione, cura e recupero;

b) rafforzare la tutela dei diritti, che è il settore di intervento centrato sulla protezione e sulla tutela prevalentemente giuridica;

c) favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale, che è l’ambito di intervento dove sono stati raccolti i contributi progettuali relativi ai cittadini in crescita;

d) promuovere l’integrazione delle persone immigrate, che è la direttrice in cui sono confluite le proposte riguardanti i minori stranieri e rom.

L’ITER DI APPROVAZIONE

Il Piano dovrà ora seguire l’ulteriore iter di approvazione, che prevede il parere della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza; il parere della Conferenza unificata; la delibera definitiva del Consiglio dei Ministri.

Il Sottosegretario Giovanardi ha, altresì, illustrato il programma della Conferenza nazionale della famiglia, importante momento istituzionale di confronto sulle politiche familiari, invitando il Presidente del Consiglio e i Ministri a partecipare all’evento che si terrà a Milano nei giorni 8-9-10 novembre 2010. Il Consiglio ne ha autorizzato l’invio al parere della Conferenza unificata e della Commissione parlamentare per l’infanzia.

 

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