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Via libera al nuovo Conto energia

Fotovoltaico: gli incentivi vanno avanti, ma con progressive riduzioni. Ecco come

di Redazione

Via libera per il Conto Energia 2011 e per le Linee Guida per le fonti rinnovabili, predisposti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente e approvati in questi giorni dalla Conferenza Stato–Regioni–Enti Locali.

Il nuovo Conto energia per l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici a partire dal 2011 opera una riduzione degli incentivi.  Tra le novità, già previste nella bozza del Conto energia c’è la divisione degli impianti in diverse classi di potenza con incentivi decrescenti: da 1 a 3 KW; da 3 a 20 KW; da 20 a 200 KW; tra 200 e 1000 KW; dai 1000 KW a 5 mila KW; oltre 5 mila KW.

 Il decreto riconosce sull’energia prodotta una tariffa incentivante fissa e garantita per 20 anni a partire da quando l’impianto entra in esercizio a cui può accedere chiunque (persone fisiche, giuridiche, soggetti pubblici, condomini).

Nel corso del 2011 ci saranno tre variazioni di tariffe con un calo del 6% ogni quadrimestre, la diminuzione finale sarà del 18% rispetto ad oggi. Scenderà ancora del 6% l’anno sia nel 2012 che nel 2013. La potenza incentivabile che ora è di 1.200 MW arriverà a 3 mila, inoltre si aggiungeranno altri 200 MW per il fotovoltaico a concentrazione e 300 MW per gli impianti integrati con caratteristiche innovative.

La riduzione, inoltre, è contenuta per i piccoli impianti e più marcata per i grandi impianti.

Il provvedimento offre largo spazio all’innovazione tecnologica, con particolare attenzione al fotovoltaico a concentrazione, alle installazioni con sistemi di accumulo e a quelle ad alta integrazione architettonica. L’obiettivo è orientare verso una maggiore efficienza complessiva.

“Siamo soddisfatti dell’approvazione del Conto 2011 e delle Linee Guida, ora sappiamo a cosa andiamo incontro nei prossimi 3 anni – sottolinea il Presidente di Asso Energie Future, Massimo Daniele Sapienza -. Questo risultato dà un triennio di respiro a chi intende programmare investimenti a lungo termine e far crescere il settore green italiano. Per gli imprenditori del settore è fondamentale poter pianificare con tempi certi e un valido sistema incentivante – aggiunge Sapienza – Al momento la cosa più importate è che il Conto energia e le Linee guida siano stati approvati, anche se troviamo ingiustificato il taglio alle tariffe incentivanti per gli impianti superiori ai 5 MW con la scusa che tolgono terreno all’agricoltura se poi anche gli incentivi alle serre, che l’agricoltura invece la sostengono, vengono tagliati ugualmente”.

Le Linee Guida nazionali riguardano l’Autorizzazione Unica per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è definire modalità e criteri unitari sul territorio nazionale per assicurare uno sviluppo ordinato sul territorio delle infrastrutture energetiche. Con le Linee Guida vengono fornite regole certe che favoriscono gli investimenti e consentono di coniugare le esigenze di crescita e il rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Sono state predisposte dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’ambiente e con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Le Regioni e gli Enti Locali – a cui oggi è affidata l’istruttoria di autorizzazione – dovranno recepire le Linee guida entro i 90 giorni successivi alla pubblicazione del testo.

“Il Conto Energia e le Linee Guida, attesi da tempo dagli operatori del settore, danno una spinta decisiva alla strategia di sviluppo delle fonti rinnovabili delineata dal Governo. Favoriscono l’innovazione in un settore fondamentale per la ripresa e la competitività del Paese e consentono, inoltre, l’armonizzazione e la semplificazione delle procedure nazionali e regionali”. È questo il  commento di Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia.

Intanto l’8 luglio, come sottolinea il sito qualEnegia.it è stato parzialmente salvato il ritiro da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) dei certificati verdi in eccesso sul mercato. La Commissione Bilancio ha infatti approvato l’emendamento con la nuova versione del contestato articolo 45 della manovra, redatto dal relatore Antonio Azzollini (Pdl), che stabilisce infatti che per “contenere gli oneri generali di sistema gravanti sulla spesa energetica di famiglie e imprese” e “promuovere le fonti rinnovabili”, si “assicura che l’importo complessivo derivante dal ritiro da parte del GSE dei certificati verdi”, a decorrere “dalle competenze dell’anno 2011, sia inferiore del 30% rispetto a quello relativo alle competenze dell’anno 2010, prevedendo che almeno l’80% di tale riduzione derivi dal contenimento della quantità di certificati verdi in eccesso”. Questa misura, spiega la relazione tecnica, “non comporta effetti sui saldi di finanza pubblica”.

L’emendamento interviene anche sul Cip6, il sistema di incentivi ai produttori di energia da fonti rinnovabili e assimilate. Le risorse derivanti dalle risoluzioni anticipate delle convenzioni Cip6 saranno destinate ad un fondo del Ministero dell’Istruzione per interventi nel settore della ricerca e dell’università.


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