Welfare

Via libera a test antidroga per piloti e camionisti

Ma non solo: accertamenti verranno effettuati su tutti i lavoratori che potrebbero essere pericolosi per sé e per gli altri

di Gabriella Meroni

Scattano i controlli sull’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte di lavoratori che, sotto effetto di droga, potrebbero mettere a rischio la salute di terzi, come ad esempio piloti di aerei, camionisti, autisti di mezzi pubblici e di mezzi per bambini.

È stato infatti approvato ieri in conferenza unificata il protocollo che prevede procedure per i relativi accertamenti sanitari. Soddisfatto si è detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega sulla droga, Carlo Giovanardi, che ha sottolineato come «dopo 18 anni dalla legge in materia oggi è stato approvato il protocollo e i controlli partiranno immediatamente, da domani». Quanti svolgono lavori a rischio e che, in caso di assunzione di droghe, potrebbero essere pericolosi per sé e per gli altri, saranno sottoposti a controlli standard annuali. I controlli saranno effettuati dal medico competente nella ditta, su segnalazione dei datori di lavoro. Tutte queste tipologie di lavoratori una volta l’anno saranno sottoposti a questi controlli e se il medico dovesse verificare una positività ai test potrà inviare il lavoratore alle strutture sanitarie competenti di secondo livello per accertamenti più approfonditi. Il dipendente che risulterà positivo ai testi antidroga non sarà licenziato ma dovrà cambiare mansione, evitando un ruolo che potrebbe mettere in pericolo le vite altrui. E poco importa se il lavoratore risultato positivo sia un assuntore abituale o occasionale di droghe. I costi dei controlli saranno a carico dei datori di lavoro sulla base di tariffe che saranno fissate dalle regioni.

Le verifiche avverranno nel rispetto «della tutela dei loro diritti» oltre che «della sicurezza dei cittadini». Lo rivela il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che ha presieduto la Conferenza delle Regioni. «Le Regioni – dice – hanno dato un parere favorevole all’accordo, formulando nel corso del confronto alcune osservazioni». Loiero spiega: «Abbiamo lavorato sul testo per superare termini e procedure che fossero improntate a un atteggiamento pregiudiziale di sospetto, percorrendo invece la strada del ragionevole dubbio, in linea con quanto stabilito dalle direttive comunitarie. Inoltre le Regioni – conclude – hanno concordato un percorso di provvedimenti successivi attuativi, fra cui quelli che dovranno individuare le categorie di lavoratori la cui mansione possa effettivamente procurare eventuali rischi a terzi. In questa fase sarà comunque necessario e opportuno il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali».

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