Non profit

Via il tetto dal 5 per mille, prossime ore decisive

Secondo il deputato Pd e coordinatore dell'Intergruppo per il terzo settore Edoardo Patriarca, l'emendamento a sua firma che alza il tetto del 5 per mille (a oggi escluso dalla legge di stabilità) verrà ripreso e ha buone chance di essere approvato. Decisive le prossime ore e l'attenzione costante del non profit

di Gabriella Meroni

Nuove speranze si accendono per un possibile innalzamento del tetto da 400 milioni che grava sul 5 per mille del prossimo anno. Dopo frenetici passaggi parlamentari, che a oggi però hanno portato all'esclusione dalla legge di stabilità in discussione alla Camera di tutti gli emendamenti in questo senso, si apre uno spiraglio che fa ben sperare.
"E' positivo il passaggio di Letta alla Camera sull'associazionismo, e sul fronte del 5 per mille mi aspetto passi concreti già nelle prossime ore dalla Camera durante l'esame della legge di stabilità", nota a botta calda Edoardo Patriarca,  deputato Pd, componente della Commissione Affari Sociali e coordinatore dell'Intergruppo per il terzo settore. "Un primo passo concreto sarebbe il suo rafforzamento, portando il fondo da 400 a 500 milioni. Agire in questo modo significa riconoscere concretamente il valore che il settore del volontariato riveste nella nostra società, e l'azione svolta, specialmente in questa crisi, per garantire servizi a ogni fascia di popolazione".
Anche Luigi Bobba (Pd), membro della cruciale Commissione Bilancio nella quale avverrà la discussione della legge di bilancio, si mostra moderatamente ottimista: "Mi spiace che finora non si sia riusciti a inserire nessuno degli emendamenti che avrebbero innalzato il tetto", nota Bobba, che tra l'altro ne aveva presentato uno proprio a suo nome. "Ma conto molto sulla disponibilità del relatore Maino Marchi e anch'io farò tutto il possibile perché la voce del terzo settore sia ascoltata".
 

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