Sostenibilità

Via il ponte sullo stretto, e Roma-Bari in tre ore

Siglati oggi due accordi sulle infrastrutture del Paese

di Redazione

”Sospendere l’iter di realizzazione del Ponte sullo Stretto e destinare, invece, le risorse alle opere di cui il Mezzogiorno ha realmente bisogno. Lo prevede la risoluzione di maggioranza al Dpef che punta, inoltre, a nuove regole di programmazione integrata con il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL) ed al superamento della legge Obiettivo”. Lo annunciano la presidente della Commissione LLPP del Senato, Anna Donati (Verdi), ed il senatore dell’Ulivo Francesco Ferrante ( DL). ”La risoluzione dell’Unione al Dpef 2007-2011 ha messo nero su bianco un impegno gia’ assunto in campagna elettorale dalla coalizione guidata da Romano Prodi: sospendere l’iter di realizzazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. In alternativa a questo investimento colossale ed inutile ai fini della mobilita’ al sud – spiegano – l’Unione intende ‘sostenere con adeguati finanziamenti gli investimenti sulla rete stradale, ferroviaria e portuale del Mezzogiorno’ ”. ”La risoluzione – aggiungono i due senatori – impegna il governo anche a sviluppare il programma di investimenti pubblici e l’utilizzo di disponibilita’ finanziarie anche private per l’ammodernamento infrastrutturale del Paese, mediante una programmazione fortemente integrata con il PGTL e il suo aggiornamento”. Sempre oggi, per esempio, è stato firmato il protocollo d’intesa per la riqualificazione e il potenziamento del collegamento ferroviario Roma-Napoli-Bari, siglato dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, dei Trasporti Alessandro Bianchi, dal presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, della Regione Puglia Nichi Vendola, dal presidente e ad delle Ferrovie dello Stato Elio Catania e dall’Ad di Rfi Mauro Moretti. L’obiettivo? Roma-Bari in tre ore, anziché cinque. L’opera, il cui costo complessivo e’ stimato intorno ai 3,7 miliardi di euro, dovrebbe essere completata nel 2018-2020. Ma gia’ nel 2010 ci dovrebbero essere i primi potenziamenti, ai quali seguiranno altri gradualmente. L’accordo prevede l’avvio di importanti interventi infrastrutturali e tecnologici che consentiranno una significativa riduzione dei tempi di percorrenza fra Napoli e Bari (2 ore contro le attuale 4 ore); l’integrazione attraverso la stazione di Napoli-Afragola, della rete ferroviaria di Sud Est con il sistema Alta Velocita’/Alta Capacita’, con il conseguente aumento dell’offerta di trasporto ferroviario nell’intero mezzogiorno; l’istituzione di collegamenti commerciali diretti Napoli-Bari; il potenziamento dei servizi interregionali tra la Puglia e la Campania. Nel protocollo, il Governo autorizza Rfi a procedere alla progettazione degli interventi di potenziamento e velocizzazione dei tratti di linea che costituiscono l’intinerario, avvalendosi dei finanziamenti disponibili nel Contratto di Programma.


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