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Vi spiego perchéa è necessaria

Il presidente dei produttori dell’Africa dell’Ovest

di Emanuela Citterio

L’ emergenza cibo i contadini africani la vedono da vicino. Di 36 Paesi a rischio insicurezza alimentare, 21 sono in Africa. Ndiogou Fall, senegalese, è il presidente di Roppa, rete che riunisce i piccoli produttori agricoli dell?Ovest del continente, appoggiata da un network di ong, associazioni e organizzazioni professionali agricole europee sotto il cappello della campagna EuropAfrica.

Vita: Il presidente del Senegal ha detto che la Fao è un carrozzone dispendioso e che dovrebbe essere abolita. È d?accordo?
Ndiogou Fall: Non condividiamo l?opinione di Wade: le sue parole hanno sicuramente avuto risonanza nella popolazione ma non nelle nostre organizzazioni di produttori. Oggi stiamo conoscendo una grave crisi alimentare ma non dobbiamo pretendere che la Fao la risolva per noi. Siamo innanzitutto noi, Stati e società civile africana, a dover attuare le giuste politiche per costruire un mercato agricolo forte.

Vita: Qual è il supporto della Fao nei vostri confronti?
Fall: Ci fornisce assistenza tecnica per rafforzarci a livello di struttura, e questo ci permette di difendere i nostri interessi sia a livello regionale che a livello internazionale. Poi c?è il sostegno a programmi di sicurezza alimentare, ai quali i nostri produttori partecipano. Il problema, semmai, è che le questioni del commercio internazionale trattate presso il Wto, l?Organizzazione mondiale del commercio, dovrebbero essere discusse anche dalla Fao.

Vita: La crisi alimentare: in quali Paesi l?avvertite di più?
Fall: In questa area il Senegal è uno dei Paesi più colpiti, insieme a Burkina Faso e Guinea Bissau. In generale, i Paesi più colpiti dalla crisi sono quelli che hanno attuato con più forza politiche di liberalizzazione che hanno impoverito e indebolito il mercato locale. Si pensi al Senegal: nell?ultimo anno l?investimento nel settore agricolo è diminuito del 5% e questo ha accentuato la sua dipendenza dalle importazioni. Il deficit di produzione annuo ha raggiunto il 33%. Il Senegal è uno dei maggiori esportatori di arachide: un prodotto venduto soprattutto sul mercato internazionale, mentre si dovrebbe rafforzare la filiera sul mercato locale, incentivando le attività di trasformazione per la produzione di olio.

Vita: Come ritenete debba essere affrontata la crisi?
Ndiogou Fall: Gli Stati interessati devono attuare una politica sociale di sostegno dei prezzi dei prodotti alimentari. Lo Stato deve proteggere il nostro mercato, regolandolo con delle tariffe del 70-80%, soprattutto per quei prodotti che possiamo potenzialmente sviluppare e su cui potremmo diventare indipendenti.


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