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Vi spiego come cambio l’adozione

Il ministro per le Pari opportunità illustra i punti cruciali della sua proposta di riforma per agevolare le coppie che desiderano accogliere bambini stranieri

di Benedetta Verrini

Ha diviso le associazioni e suscitato dibattito tra i giudici minorili e gli assistenti sociali la riforma del sistema adozioni internazionali presentata dal ministro Stefania Prestigiacomo. In attesa che il testo passi al vaglio del Parlamento, Vita ha contattato il ministro per un approfondimento sui temi cruciali affrontati nella sua proposta.
Vita: Ministro, cosa prevede la riforma?
Stefania Prestigiacomo: Gli interventi di semplificazione proposti rendono la sequenza del procedimento più fluida e rapida. è stato semplificato, ad esempio, il procedimento giurisdizionale per l?accertamento dell?idoneità degli aspiranti genitori adottivi; è stato ridotto a quattro mesi il termine entro il quale i coniugi, che hanno ottenuto l?idoneità, devono conferire incarico agli enti autorizzati; è stata rafforzata la centralità del ruolo della Commissione adozioni internazionali e previsti per gli enti autorizzati obblighi contrattuali ben precisi.
Vita: E nella fase all?estero?
Prestigiacomo: è vero, molte difficoltà sorgono all?estero, dove i tempi di attesa variano da Paese a Paese e risentono anche di eventi e decisioni politiche che sfuggono al controllo delle autorità italiane. Tuttavia per facilitare questa parte si è previsto, ad esempio, che il governo definisca iniziative di intervento mirate e programmi di cooperazione internazionale anche al fine stipulare nuovi accordi bilaterali. Inoltre si è stabilito che l?incarico di curare le procedure di adozione possa essere conferito solo a enti accreditati e realmente operativi nel Paese straniero. Requisito, quest?ultimo, non richiesto dall?attuale legge.
Vita: Non c?è il rischio che la mancanza della fase presso i servizi sociali possa far procedere coppie non idonee?
Prestigiacomo: Circa il 98% delle coppie sono riconosciute idonee e credo naturale che sia così. Peraltro sono note a tutti le denunce di tante famiglie che sono state sottoposte a esami inquisitori e talvolta vessatori da parte di servizi sociali che, inevitabilmente, non possono avere uniformità di giudizio essendovi servizi, da Bressanone alla mia Siracusa, che funzionano bene e altri che funzionano meno bene. Peraltro l?accertamento dei servizi era uno degli elementi che contribuiva in maniera considerevole all?allugamento dei tempi, essendo i termini previsti per la consegna delle relazioni meramente ordinatori. Abbiamo preferito capovolgere la prospettiva, assegnando ai Tribunali per i minori la valutazione, che potrà essere svolta avvalendosi di esperti e incaricando, ove se ne ravvisi l?esigenza, le istituzioni di accertamenti specifici. Ritengo che l?intervento dei servizi sia molto più importante e necessario (oggi è facoltativo) dopo l?arrivo del minore in Italia, nel momento in cui possono manifestarsi problemi e le famiglie possono avere bisogno di un supporto specifico.
Vita: Attribuisce nuove responsabilità in capo agli enti autorizzati: sarà possibile imporre loro un certo ?standard? operativo e un controllo effettivo di qualità?
Prestigiacomo: La Cai svolge già un severo controllo sugli enti e lo rafforzerà in futuro anche grazie alla predisposizione di una rete telematica, che consentirà di seguire in tempo reale l?iter di tutte le adozioni e monitorare la singola pratica, intervenendo su ritardi immotivati o altre irregolarità che dovessero essere ravvisate.
Vita: La sua riforma aiuterà a contenere ulteriormente i costi in carico alle coppie?
Prestigiacomo: Sulla questione dei costi, altro punto dolente, siamo intervenuti in passato con una serie di misure. Alla deducibilità del 50% dei costi, già prevista dalla legge e al bonus di mille euro per ogni figlio adottato varato lo scorso anno, quest?anno in Finanziaria abbiamo aggiunto un fondo di 10 milioni di euro per rimborsare le spese sostenute dalle famiglie. Tale stanziamento sarà distribuito con criteri che naturalmente terranno conto della situazione economica delle coppie. Il nostro obiettivo è quello di consentire le adozioni internazionali a tutti, anche ai meno abbienti.

La Cavallo ha concluso il mandato-Gli enti salutano Melita
La proposta di riforma della legge 476 elaborata dal ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo chiama in causa gli enti autorizzati e attribuisce loro nuove e importanti responsabilità. Di questo, ma anche della scadenza imminente del mandato (l?8 aprile) della presidente della Cai, Melita Cavallo, si è parlato il 22 marzo in un incontro a Roma tra gli enti autorizzati e la Commissione adozioni. Sulla riforma (pubblicata sul sito www.governo.it), le posizioni sono differenti: il Ciai ha espresso perplessità sul drastico accorciamento dei tempi per l?acquisizione dell?idoneità, là dove il tempo può avere un importante valore di maturazione per la coppia. Un giudizio nel complesso positivo arriva invece da AiBi, secondo cui gli enti possiedono già il patrimonio di esperienza necessario per farsi carico dell?accompagnamento delle coppie, e auspica che la riforma stimoli anche la conclusione di nuovi accordi bilaterali.

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