Mondo
Vertice sulla fame: parlano le ong Fao, ascoltaci
105 enti non profit, quasi quanti i delegati ufficiali, terranno un forum parallelo al summit. Con nuove idee sul biotech. E una grande certezza: servono diritti, non soldi
Cinque anni fa, a conclusione del secondo vertice mondiale sull?alimentazione, i rappresentanti di 185 Paesi e dell?Ue si impegnavano a dimezzare entro il 2015 il numero degli affamati nel mondo. Sono 800 milioni coloro che soffrono per fame e malnutrizione, e 8 milioni ne muoiono ogni anno. Il prossimo vertice Fao, che si terrà a Roma dal 10 al 13 giugno prossimi, aprirà i suoi lavori con un?amara constatazione: invece di diminuire, il numero di chi ha fame è aumentato di 80 milioni. C?è quindi qualcosa che non funziona.
Negli stessi giorni del vertice, oltre 105 organizzazioni nella società civile italiana e internazionale riunite nel Forum per la sovranità alimentare, cercheranno di indirizzare la riflessione su ciò che non va nell?approccio della comunità internazionale. «La fame non è un problema di mezzi, ma di diritti», è la chiave di lettura che le ong offrono alla Fao, aggiungendo che il diritto alla sovranità alimentare è il punto da cui cominciare a lavorare. Altro che ideologia delle piantagioni di riso al betacarotene e delle spighe di mais giganti… Nel documento programmatico messo a punto da 6 gruppi di lavoro tematici, la sovranità alimentare è descritta come «il diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di alimenti che garantiscano a loro volta il diritto all?alimentazione per tutta la popolazione, rispettando le singole culture e le diversità dei metodi contadini, e garantendo a ogni comunità l?accesso e il controllo delle risorse come la terra, l?acqua, il patrimonio genetico (le sementi) e il credito». Accanto a questo, il Forum ha elaborato una griglia di proposte sulle biotecnologie, la riforma della Politica alimentare comunitaria (Pac), il diritto al cibo, i diritti dei lavoratori agricoli, l?iniquità dei dazi imposti ai prodotti agricoli del Sud del mondo, i conflitti armati come fattori originari di carestie e impoverimento. Si parlerà anche del Codice di condotta internazionale per gli Stati e gli organismi sovranazionali promosso dalla società civile, dopo che il precedente vertice Fao tentennò su questo argomento.
Altrettanta vitalità di proposte non si può dire venga dal governo italiano, che a pochi giorni dall?inizio dei lavori ancora non ha elaborato una posizione ufficiale su nessuno dei temi in discussione. Né ha creduto opportuno confrontarsi con le organizzazioni non governative. «Il tanto proclamato dialogo con la società civile non ha trovato conferma nei fatti», ha detto Sergio Marelli, presidente del comitato italiano del Forum. «Non siamo stati coinvolti in nessun momento di consultazione né con il ministero degli Esteri né con quello dell?Agricoltura. Come anche sono state frustrate le nostre richieste di un incontro con il presidente del Consiglio».
Info:
www.forumfoodsovereignty.org
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