Sostenibilità
Vertice non stop, ma Sarkozy è pessimista
Continua la trattativa a oltranza dalla notte, si è unito anche Obama
di Redazione
Appena sbarcato dall’Air Force One, Barack Obama si e’ chiuso in riunione con altri leader mondiali per proseguire i negoziati, andati avanti tutta la notte, sulla bozza del vertice di Copenaghen. Un vero e proprio mini vertice a cui partecipano un gruppo ristretto di paesi, tra i quali Australia, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Germania, Giappone, Cina, Etiopia, Bangladesh, Brasile, Russia, India, Messico, Spagna, Sudafrica, Corea del Sud, Norvegia e Colombia, secondo quanto scrive il sito del New York Times. “Stanno discutendo paragrafo per paragrafo” la bozza negoziata la scorsa notte, spiega una fonte alla Dpa. La riunione ha provocato un cambio di programma dei lavori della chiusura del Vertice, visto che era inizialmente previsto che Obama parlasse in plenaria subito dopo il suo arrivo.
Per ora però il vertice non ha prodotto alcuna svolta, però. A spiegarlo e’ stato il presidente Nicolais Sarkozy, uno dei leader convocati nella riunione d’emergenza subito dopo l’arrivo di Barack Obama. “Uno dei problemi principali e’ che la Cina e’ ancora riluttante all’idea di accettare controlli esterni, e la Cina non e’ il solo problema, anche l’India sta sollevando obiezioni”. Il primo segnale non positivo era stato che il premier cinese Wen Jibao aveva deciso di non partecipare al mini-vertice, come anche il leader indiano. E, specificano ancora fonti che stanno seguendo i negoziati, “Cina, India, Sudan ed i paesi del G77 non stanno avendo un atteggiamento costruttivo, sollevando ancora obiezioni procedurali, tanto che ci si chiede se vogliano che ci sia un accordo”. “Finora ci sono stati solo minimi progressi” ha ammesso Sarkozy, mentre un diplomatico che sta seguendo i lavori e’ stato ancora piu’ esplicito: “la riunione e’ stata aggiornata in piccoli gruppi, vediamo quello che si potra’ ottenere e poi ci riunieremo ancora. Da Obama nulla di nuovo”
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