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Vertice Euromed: non c’è intesa su codice di condotta sul terrorismo
A Barcellona l'opposizione dei Paesi arabi allontana l'accordo sulla definizione di terrorismo. Delusione per l'assenza di Sharon, Abdallah di Giordania e Mubarak.
Si e’ negoziato tutta la notte a Barcellona per cercare di trovare un accordo sul punto piu’ spinoso del vertice euromediterraneo: il codice di condotta sul terrorismo. Proprio questo documento, su cui le delegazioni dei 25 paesi Ue e i 10 partner mediterranei (Algeria, Marocco, Tunisia, Egitto, Autorita’ Palestinese, Israele, Giordania, Libia, Siria e Turchia) stanno discutendo da una settimana, e’ diventato ormai la cartina di tornasole dei rapporti tra le due sponde del Mediterraneo.
Un accordo potrebbe ora essere in vista, ma il vertice e’ dominato dalla delusione per la quasi totale assenza dei leader dei paesi partner degli europei nel dialogo euromediterraneo. A essere presenti sono solo il premier palestinese Mahmoud Abbas e il collega turco Recet Tayyip Erdogan, mentre sono rimasti lontani, ciascuno per diverse ragioni, tutti gli altri, incluso il premier israeliano Ariel Sharon. Particolarmente sentita l’assenza del re Abdallah II di Giordania e del presidente egiziano Hosni Mubarak.
”Sara’ ugualmente un buon summit” ha dichiarato ieri il premier britannico Tony Blair, in veste di presidente di turno dell’Ue. Ma il presidente del Parlamento Europeo ha definito ”un peccato” l’alto numero di assenze, ”alcune – ha detto – sono giustificate, altre meno”. I Venticinque, ad eccezione di Belgio e Lussemburgo, sono tutti presenti (per l’Italia vi sono Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini).
La giornata di oggi, che dovrebbe concludersi intorno alle 13, dovrebbe vedere l’approvazione di un piano d’azione per i prossimi cinque anni e di un codice di condotta sul terrorismo, che deve esprimerne la condanna per qualsiasi sua forma. Finora quest’ultimo e’ rimasto arenato per l’insistenza dei paesi arabi, soprattutto Libano, Siria e Algeria, per l’inclusione del diritto alla lotta contro l’occupante. Inoltre viene contestato, ma da parte israeliana, il riferimento all’occupazione dei Territori palestinesi. ”Non si puo’ amalgamare – ha dichiarato il ministro di Stato Abdelaziz Belkhadem, rappresentante personale del presidente Abdelaiz Bouteflika – il terrorismo e la lotta contro l’occupazione”. Questa mattina l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue Javier Solana e’ apparso piu’ ottimista: ”stiamo arrivando a un accordo”, ha affermato fiducioso.
La soluzione potrebbe essere a quanto si apprende in un documento molto piu’ generico, che non menzioni il ”diritto all’autodeterminazione” contenuto nella prima bozza, ma neppure la questione dell’occupazione, escludendo cosi’ anche il riferimento all’occupazione israeliana. A quanto si apprende vi sono poi anche forti resistenze all’approvazione di una dichiarazione ”comune”: proprio questo aggettivo ha suscitato le perplessita’ di numerosi paesi arabi. Meno problemi dovrebbe creare invece il piano d’azione quinquennale, con particolare focus sulla gestione dei flussi migratori.
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