Sostenibilità

Vertice alle strette finali, il gelo cinese

«La bozza danese non è la base di discussione»

di Redazione

Il negoziatore capo cinese al vertice sul clima di Copenaghen si oppone alla bozza di accordo della presidenza danese che dovrebbe essere presentata oggi. “Questo e’ un processo a guida multipla”- ha dichiarato Su Wei, citato dall’agenzia ufficiale Xinhua. A suo parere, la circolazione della bozza danese senza consultazioni preliminari “metterebbe in pericolo un successo di Copenaghen”. “E’ stato concordato che le uniche legittime basi di discussione per il risultato dei negoziati Copenaghen saranno i risultati ottenuti nei due principali gruppi di lavoro”, ha proseguito Su, riferendosi alle due bozze presentate l’11 dicembre dai presidenti dei due gruppi di lavoro sui seguiti del protocollo di Kyoto, che prevede tagli obbligatori alle emissioni inquinanti dei paesi ricchi. “Continuiamo a ritenere che la conferenza di Copenaghen si concludera’ con un buon risultato”, ha infine detto Su, aggiungendo che la Cina vuole un testo raggiunto con “l’ampia partecipazione di tutte le parti contraenti”. A sottolineare la contrarieta’ cinese al testo danese, l’agenzia stampa Xinhua ha diffuso anche un proprio commento in cui la bozza viene definita “senza valore e distruttiva”. La posizione cinese, viene sottolineato, e’ sostenuta da Brasile, India, Sudafrica e altri paesi in via di sviluppo. Oggi arrivera’ a Copenaghen anche il primo ministro Wen Jiabao, che assumera’ la guida della delegazione di Pechino.

Intanto anche gli altri grandi si muovono.  Il presidente americano Barack Obama ha telefonato al collega brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva per favorire un’intesa al vertice internazionale sul clima a Copenaghen. Lo ha reso noto la Casa Bianca. A Lula, che gia’ si trova nella capitale danese, il presidente americano Obama ha voluto sottolineare “l’importanza per i nostri due paesi di lavorare strettamente per aiutare a raggiungere un solido accordo che porti a reali progressi nel forgiare un’azione globale contro la minaccia dei cambiamenti climatici”. Il Brasile svolge “un ruolo chiave” nei negoziati sul clima, ha aggiunto. Obama ha chiamato al telefono anche il primo ministro dell’isola caraibica di Grenada, Tillman Thomas, nell’ambito dello “sforzo per favorire un risultato positivo a Copenaghen”, ha riferito la Casa Bianca. Il presidente americano partira’ in serata per partecipare alla conclusione del vertice nella capitale danese. Nelle due telefonate Obama ha sottolineato la necessita’ di un traspaerente processo di verifica dei tagli alle emissioni inquinanti.

Dall’India, altro gigante dal ruolo decisivo, il primo ministro indiano Manmohan Singh, prima di partire per il vertice di Copenaghen fa sapere che l”India e’ pronta a fare di piu’ per la riduzione delle emissioni inquinanti, se vi sara’ un sostegno finanziario da parte dei paesi ricchi. “Come parte responsabile della comunita’ internazionale abbiamo annunciato che per il 2020 ridurremo le nostre emissioni inquinanti del 20-25% rispetto al 2005 -ha affermato Singh- siamo pronti a fare di piu’ se vi saranno credibili accordi per fornire sostegno finanziario e trasferimenti di tecnologia dai paesi ricchi a quelli in via di sviluppo”. I problemi del cambiamento climatico non possono essere risolti mantenendo la poverta’ nei paesi in via di sviluppo, ha sottolineato. L’India ha intanto oggi annunciato incentivi per 3,8 miliardi di rupie (81 milioni di dollari) per progetti di energia eolica che alimentino la rete elettrica del paese.

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