Politica

Verso una legge per Eluana

Giornate politiche concitate mentre a Udine la donna non è più alimentata

di Franco Bomprezzi

E la rassegna stampa oggi si occupa anche di:

Il caso di Eluana Englaro e la situazione politica determinata dallo scontro fra il premier Berlusconi e il presidente della Repubblica Napolitano sono i temi di apertura anche dei giornali di oggi. Scarna la cronaca da Udine, molto più ampia l’analisi politica, ovviamente con accenti diversi.

“Eluana, sulla clinica l’ultimo scontro”, titola il CORRIERE DELLA SERA  in apertura. La cronaca dei fatti sintetizzati nel catenaccio: «Nella clinica la Quiete…i carabinieri dei Nas hanno riscontrato alcune irregolarità; la regione Friuli Venezia Giulia manda gli ispettori e valuta se ordinare ai medici (come, sotto forma di invito ha fatto questa mattina il governatore Tondo) di riattaccare la donna…al sondino di alimentazione. Stasera il Senato si riunisce per approvare la legge voluta dal governo, il premier Berlusconi denuncia la «condanna a morte» di Eluana. Dialogo telefonico fra Vaticano e Quirinale». Sui cui contenuti si sofferma il corsivo del quirinalista Marzio Breda: «Dicono i laconici resoconti che da parte del segretario di Stato vaticano (Tarcisio Bertone, ndr) si è ribadita sia la stima personale per il presidente della Repubblica, sia la volontà di non interferire in vicende italiane. Tutto ciò pur ribadendo le note posizioni della Santa Sede sui problemi in questione…Derubricate a livello che si potrebbe forse definire missione pastorale, le esternazioni dei porporati non toccano dunque i rapporti fra Stati. E ciò è motivo di parziale sollievo, sul Colle sotto assedio». Per il resto il CORRIERE “schiera” lo scrittore Jonathan Franzen (intervista a pag 2/3 sotto il titolo “«Lasciatela andare. La fine di papà fu per noi una liberazione»” e spazio al battibecco a distanza fra Beppino Englaro “Nel 94 chiesi aiuto al premier” e Berlusconi. “Non mi risulta”. Infine due approfondimenti. A pag 6 dubbi e divisioni nel Pd (in particolare fra i cattolici) dove Letta e Colaninno sono orientati a sostenere il ddl del governo, mentre Franceschini dice: “Seguo la volontà del padre. Non sosterrò il ddl”. Le pag 8/9 sono invece appaltate alle posizioni della Chiesa. Aldo Cazzullo firma una lunga intervista all’arcivescovo Betori che dice: “nella storia di Eluana l’amore più alto e concreto è quello delle suore”.

LA REPUBBLICA apre con la richiesta della Polizia di Udine: “Sequestrate la stanza di Eluana”: i Nas hanno fatto visita ieri alla clinica dove la donna è ricoverata, mentre oggi a Roma il Senato affronta la discussione del disegno di legge (il via libera non prima di mercoledì sera). Oltre alla cronaca, molto ampia, che dà conto del lavoro investigativo e delle fiaccole cattoliche a Udine, molto spazio ai retroscena fra cui “Il no del governatore a Berlusconi «Io l’ho vista, Englaro ha ragione»”. Scrive Piero Colaprico che il governatore Tondo avrebbe detto queste parole al premier, stretto da un doppio pressing. In effetti, scrive il cronista, «lo schema “noi stiamo con la vita, gli altri stanno con la morte” non regge sino in fondo e per questo sul premier c’è doppio pressing». Ovvero Sacconi e Brunetta da un lato, Schifani e Fini (in difesa del ruolo delle Camere), dall’altro. Sempre sul fronte retroscena, LA REPUBBLICA a pagina 4 riferisce di una lettera inviata da papà Englaro al presidente della Repubblica e al premier nel 2004. Chiedeva interventi… Berlusconi smentisce, ma c’è la fotocopia (Ciampi e il presidente del Senato risposero, però). In breve il quotidiano diretto da Ezio Mauro dà conto della lettera di Bob Schindler, il padre di Terry Schiavo a Peppino Englaro: «è di gran lunga la morte più dolorosa che un essere umano possa sperimentare», scrive l’americano.
Quanto ai rapporti fra Stato e Chiesa, ne scrive Marco Politi: “Bertone a Napolitano: nessuna interferenza”. Una telefonata fra il cardinale e il presidente, cordiale e distesa, in cui si è parlato di molti temi fra cui Englaro. Stima personale e non interferenza sono state l’offerta del segretario di Stato Vaticano. Lo scopo, commenta Politi, è «dissipare l’impressione – suscitata da una serie di interventi di alti prelati – che Oltretevere voglia pubblicamente criticare l’operato del capo di stato italiano». Al Vaticano non è piaciuto «né l’attacco larvato del premier al presidente, quasi che quest’ultimo potesse apparire responsabile della morte di Eluana, né il marketing spregiudicato con cui Berlusconi ha motivato le sue mosse. Le battute sui parti possibili di Eluana, le affermazioni irresponsabili sulla possibilità al 50%  di un risveglio, le implicite accuse al padre…». I commenti, a parte quello di Natalia Aspesi (“Giù le mani da quel corpo”), convergono sulla crisi istituzionale e su quello che Andrea Manzella definisce “L’arrembaggio alla Carta”.

Si apre, nota giustamente il SOLE24ORE, «la settimana parlamentare più delicata e sicuramente più tempestosa della XVI legislatura» visto che «Camera e Senato si trovano alle prese con due macigni che infiammeranno il confronto politico già teso e complicato». I macigni sono ovviamente il ddl su Eluana e il pacchetto sicurezza, e in particolare le norme sulle possibili denunce da parte dei medici dei clandestini. Questi due provvedimenti rischiano quindi di monopolizzare l’agenda politica della settimana, di inasprire il confronto tra maggioranza e opposizione con immaginabili conseguenze su altre decisioni, quelle che riguardano la politica economica. In lista d’attesa per l’esame delle Camera ci sono poi il Milleproroghe (scade il 1° marzo), la legge Brunetta “antifannulloni”, la riforma del sistema elettorale con sbarramento al 4% e federalismo fiscale….

IL GIORNALE apre in prima pagina con il titolo “Eluana, nessuno ferma l’orrore” e dalle pagine 2 alla pagina 11 i servizi. Sul caso due interviste. La prima a Sandro Bondi che invita «da ex comunista chiedo che fra laici e cattolici ci sia dialogo». Poi continua: «Sincera compassione per chi, come Peppino Englaro, è stato costretto a fare una scelta difficile, che non condivido ma alla quale posso accostarmi con umana comprensione». La seconda intervista è a Pupi Avati che pone l’accento sui «17 anni senza dolore, morirà soffrendo» e fa un appello a Napolitano «Sospenda tutto: l’esecuzione e leggi frettolose» e su Beppino Englaro dice «Provo affetto e stupore. Ha smesso subito di sperare». E infine chiosa sulla domanda se il caso Englaro è eutanasia «Non è eutanasia che significa morte rapida e non dolorosa per porre fine alle sofferenze di un malato incurabile. In questo caso si dovrebbe ricorre a un neologismo perchè è morte probabilmente dolorosa procurata a un malato che non soffre». Maurizio Caverzan commenta “Verrà la morte e non sarà presunta” che è anche il titolo del suo fondo. Luigi Amicone provoca con un articolo dal titolo ”Ma questa non è eutanasia: è la fine di ogni pietà” e scrive per Eluana c’è stata «la negazione della carità e della pietà della vita, in nome della carità e della pietà della morte».« Che mondo ci rimane da condividere insieme se libertà è ritrarsi nel me stesso irrelato da resto della comunità umana?». Peppino Caldarola fa un’analisi della Costituzione e afferma che «non è intoccabile. Lo diventa quando fa comodo al Pd». Infine Stefano Lorenzetto torna sull’intervista di ieri su La Stampa del senatore Andreotti che sulla vicenda Englaro ha commentato «Un governante non può impicciasi in una vicenda totalmente privata». Intanto Enrico Letta, Pd, annuncia «Sul ddl voterò con il Governo». La storia, a pag. 6, di un caso Eluana. Si tratta di Chiara di Grosseto: dal 99 in stato vegetativo accudita a casa dai suoi genitori. Il papà da questa esperienza ha fatto nascere l’associazione gravi cerebrolesioni acquisite. « le persone così nmon sono un legno con un cuore che batte». A pag. 2 il giallo della lettera che Beppino Englaro avrebbe spedito nel 2004 a Berlusconi con cui chiedeva aiuto per sua figlia. Palazzo Chigi replica che non l’ha mai ricevuta. Il giallo è fatto emergere e pubblicato da El Pais. Pag. 10 una fotografia di chi è sceso in piazza per salvare Eluana. Come organizzazioni si citano solo Radio Maria, il sito internet wwwappelloanapolitano.enter.it (più 70 mila le adesioni), un generico riferimento a Facebook, Comunione e Liberazione.

Oggi LA STAMPA dedica le prime sette pagine al caso Englaro e agli scontri istituzionali di questi giorni. Nel pezzo di cronaca si dà conto del pressing di Palazzo Chigi per il commissariamento della clinca di Udine dopo l’invio degli ispettori del ministro Sacconi che hanno riscontrato irregolarità, ma secondo il governatore Renzo Tondo «non esistono i presupposti giuridici». Intanto continuano gli appelli per una “moratoria” in attesa della legge. Un appello al presidente della Repubblica “Per salvare la vita a Eluana Englaro” è stato lanciato da un gruppo di personalità cattoliche e laiche, i primi firmatari sono Formigoni, Cossiga, Cesana (Cl), Feltri (Libero), Giordano (Giornale), Boffo (Avvenire), Ferrara (Foglio).
Sulla battaglia politica LA STAMPA intervista Antonio Di Pietro (Idv), che dice che voterà no al disegno di legge “salva Eluana”. «Non può esserci un partito che, su un tema così delicato, così drammatico, possa imporre ai parlamentari il voto». E raccontando la sua personale esperienza della morte della madre e di una sorella, dice: «Vorrei una legge che desse la libertà di comportarsi secondo coscienza». In un riquadro la posizione opposta di Enrico Letta (Pd), che annuncia voto favorevole al ddl su Eluana Englaro pur stigmatizzando «il tentativo di Berlusconi di trascinare il Paese in un conflitto istituzionale dalle conseguenze gravissime». «Bene ha fatto Veltroni a rispondere con una convocazione di una manifestazione domani a difesa del Capo dello Stato e della Costituzione» e Letta esprime piena solidarietà a Napolitano. «Nel merito del voto finale esprimerò, secondo coscienza, il mio voto favorevole. Questo nonostante le tante riserve sulle procedure e strumentalizzazioni di cui sta dando prova» il premier. “Vaticano-Quirinale, pace a metà” è il titolo sui rapporti con il Vaticano dopo il rifiuto di Napolitano di firmare il decreto. Il clima si è rasserenato dopo la telefonata del cardinale Bertone a Napolitano che ha garantito «piena stima e nessuna interferenza da parte della Santa Sede». «Anche se, a ben vedere, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni» registra il vaticanista de LA STAMPA.

 
E inoltre sui giornali di oggi:

 

CRISI

LA REPUBBLICA – l’inserto R2 è dedicato all’anno in corso. “Precari a rischio estinzione” scrive Roberto Mania. A dicembre scaduti 300mila contratti a termine, solo poco più di un terzo dei nuovi disoccupati ha ottenuto un sostegno al reddito. Un esercito di 4 milioni di persone a rischio crisi, senza alcuna tutela. In appoggio intervista a Giuseppe De Rita, presidente del Censis: «bisogna imparare a vivere senza il mito del posto fisso ma solo con spezzoni di lavoro. è un processo irreversibile… Il precariato è elasticità: questo è il destino, il futuro… Io ho 8 figli, nessuno ha un contratto  a tempo indeterminato e tutti vivono più che bene. Il posto fisso è una ghigliottina».

ITALIA OGGI – Apertura in prima pagina con un editoriale di Marino Longoni che sottolinea le difficoltà delle imprese nei pagamenti. La crisi si fa sentire in Italia e all’estero e il primo sintomo è l’insolvenza delle imprese e il conseguente dilazionamento senza limiti dei pagamenti. Si aggiunge a questo la pubblica amministrazione che invece di aiutare coi 60 miliardi di euro delle sue casse ad oliare il sistema, non riesce a fare da ammortizzatore, complice ancor di più la situazione. Il colpevole, secondo Longoni, è la legge 231 del 2002 che impone, per velocizzare i pagamenti, more pesantissime dopo i primi 30 giorni. Legge disattesa perché quando i soldi non ci sono non è una norma che li fa saltare fuori e perché nessun creditore farebbe causa ad un debitore rischiando di perdere un cliente. In chiusura una staffilata anche al governo: il decreto anticrisi è deboluccio e paragonato ad un pannicello caldo e il timoniere uno che naviga a vista.

 

VOLONTARIATO

SOLE24ORE  – “Volontariato doc al sicuro dal giro di vite” è il titolo dell’apertura della pagina  volontariato, che si rifà all’art. 30 del decreto anticrisi (quello sui controlli fiscali sui circoli privati) da cui come è noto è stato tolto tutto il mondo del volontariato ex legge 266, le pro loco e le associazioni sportive dilettantistiche. Resta invece l’obbligo di comunicare i dati fiscalmente sensibili alle Entrate per associazioni di promozione sociale, le non profit che esercitano anche attività commerciali, enti religiosi ecc.

 

PSICOLOGO DI QUARTIERE

IL GIORNALE – Pag. 44: Arriva lo psicologo di quartiere, gratis in farmacia. L’iniziativa parte oggi a Milano in zona Barona e in via Padova. Visite su prenotazione.

 

INDIA

CORRIERE DELLA SERA – “India, l’assalto ai cristiani” è il focus di oggi. Nel paese ci sono 15 milioni di cattolici: metà facevano parte della casta più bassa, il 20% praticava religioni animiste. Negli ultimi dieci anni però le aggressioni induù a chi appartiene a un credo diverso si sono moltiplicate per dieci volte.

ITALIA OGGI – L’inserto “Avvocati Oggi” concentra l’attenzione sul mondo indiano. Un mondo dal Pil nominale di 138,5 miliardi di dollari ma con solo piccoli studi legali sul territorio da 30 professionisti ciascuno. La torta del business legale indiano è dunque ancora tutta da spartire senza tenere conto che il governo indiano promuoverà nel 2009 oltre 300 miliardi di investimenti per le infrastrutture. In questo contesto molti paesi stanno sbarcando sul mercato indiano. L’Italia, grazie al fatto di essere uno dei primi partner europei dell’India, è in pole position in questa corsa.

 

PAPA IN MEDIO ORIENTE

IL GIORNALE – Pag. 15: “Il Papa in Medio Oriente andrà in una moschea e al museo della Shoa”. Annuncio dell visita del Santo Padre ad Amman l’8 maggio e poi dall’11 al 15 in Israele.

 

MAFIA

LA REPUBBLICA – “Trapani, dalla mafia a Libera così rinasce la fabbrica”. Storia della Calcestruzzi Ericina, sequestrata alla mafia, boicottata ma salvata dagli ex dipendenti che hanno fatto una cooperativa cui lo stato ha dato 2 milioni di euro serviti per trasformare l’impianto in una moderna struttura di riciclaggio di inerti e produzione di calcestruzzi tecnologicamente avanzati. Oggi don Ciotti taglierà il nastro inaugurale assieme al commissario straordinario per i beni confiscati Antonio Mariuccia.

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