Economia
Venti ragazzi davvero in barca.
Una cooperativa di ex tossicodipendenti. Che fanno rimessaggio e lavorazione in vetroresina su imbarcazioni di piccolo cabotaggio. Con successo
di Paolo Manzo
Un consorzio di cooperative sociali nato dalla collaborazione di due storiche associazioni di Lucca: il Ceis e l’Enaip. Di Soeco, questo il nome del consorzio, si parlava da anni, ma il fattore decisivo che ha portato alla sua realizzazione è stato un bando di gara del Comune di Lucca per la gestione di un progetto di lavori di pubblica utilità, nelle scuole elementari e materne, che coinvolgeva oltre 60 lavoratori. è stato questo progetto a unire Ceis ed Enaip nel consorzio Soeco, nell’ottobre 1999. Luca Rinaldi è il presidente della Soeco da neanche un anno, ma ha le idee chiare sul futuro: «Per molti la cooperativa rappresenta un modo per specializzarsi, ma il nostro obiettivo deve’essere di mantenere in cooperativa gli specializzati: vogliamo crescere. Senza professionalità si perde mercato».
Dalla droga a…
E ha ragione, soprattutto se si pensa alla Cooperativa Poseidon, una delle 11 coop sociali di tipo B che compongono Soeco: 320 tra soci lavoratori e dipendenti, una parte rilevante (oltre il 30%) del mondo cooperativo di Lucca. E la Poseidon si distacca dalle altre cooperative del consorzio. In primis, per il luogo in cui è nata, Viareggio, dove la cantieristica navale è uno dei settori di maggior traino, soprattutto per le imbarcazioni di piccolo cabotaggio. Cresciuta grazie alla ferrea volontà della comunità terapeutica Ceis di Lucca, ha la sua sede in un capannone inserito nella zona industriale viareggina dei cantieri navali. «È nata come un corso di formazione professionale e, poco a poco, si è sempre più inserita nel tessuto imprenditoriale della Versilia, anche perché Viareggio non è famosa solo per il Carnevale», puntualizza con orgoglio Luca Rinaldi. «Anche nella cantieristica siamo un riferimento».
Era quindi naturale che la cooperativa Poseidon nascesse lì. I ragazzi che ci lavorano fanno il rimessaggio delle barche e le lavorazioni in vetroresina per conto d’altri importanti cantieri della zona. «Cercano di crescere e ci stanno riuscendo perché stanno lavorando bene e ciò è riconosciuto», spiega il presidente del consorzio. Anche perché non è che i cantieri che hanno vicino facciano sconti particolari: in Toscana se uno lavora male viene subito messo al margine. E, invece, qui, poco a poco stanno crescendo.
Nella cooperativa lavorano una ventina di persone che da qualche mese si dedicano anche a un’altra attività, legata al territorio: hanno ricevuto dal Comune di Viareggio un incarico per la manutenzione delle pinete ubicate nei pressi del litorale.
Molto contesi
Da qualche mese, quindi, una decina di soci lavoratori del cantiere sono stati adibiti anche alla manutenzione delle pinete. Così, se oggi capita di entrare nel capannone, si rischia di trovare una grossa barca nel mezzo e, parcheggiato in un angolo del capannone, un camion o un trattore. E i dipendenti della cooperativa? «Sono tutti ex tossicodipendenti che arrivano dalle comunità di recupero. E tanti di quelli passati da noi, ci hanno lasciato per andare a lavorare in altri cantieri. Da un lato un vanto, ma dall’altro una perdita».
Info: 0583.331573
soeco@interfree.it
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