Politica

Venezia, sempre peggio

di Franco Bomprezzi

Parto con una breve di agenzia:

(ASCA) – Venezia, 1 set – ”Il ponte di Calatrava sul Canal Grande e’ bellissimo e mi chiedo, sorpreso, perche’ il Comune di Venezia ha rinunciato alla cerimonia d’inaugurazione”.

Cosi’ Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto, osservando a ”CortinaIncontra” che ”non e’ assolutamente vero che i veneziani sono contrari a quest’opera”. E’ un’opera tanto importante ed affascinante, secondo il governatore veneto, che il sindaco Ciacciari dovrebbe invitare ”tutto il mondo a vederla”.

E ora una perla a firma di Giorgio Malavasi sul settimanale della diocesi di Venezia (sic!) “Gente veneta”: “D’altronde, di fornte alla certezza delle proteste, che si poteva fare? Anche perchè una manifestazione di handicappati, o una bordata di fischi da persone in carozzella è oggi l’unico tipo di evento di fronte al quale nessun prefetto, nessun questore e nessun capo di vigili si sentirebbe di intervenire. Qualunque altro manifestante sarebbe allontanato e tenuto a bada, i disabili no. Il che dice di un problema pesante e tutto da affrontare. “….

Infine cito la reazione di Cacciari, sindaco di Venezia (ripeto, sindaco): “Prendo atto di una situazione che non consente di inaugurare il Quarto Ponte come pensavo fosse bene per la città; credevo che la città apprezzasse che fosse il presidente della Repubblica a inaugurare un’opera che passerà alla storia come uno dei monumenti più significativi di architettura a Venezia; ma poiché alcuni settori pensano di manifestare contro, e con un presidente della Repubblica non possono esserci manifestazioni contro, l’inaugurazione non ci sarà, né ora né mai: non inauguro un’ovovia. E il ponte si aprirà quando sarà tutto pronto, la data la decideranno i Lavori pubblici”. Così, il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha puntualizzato, in un briefing con gli operatori dell’informazione, la conclusione della travagliata vicenda, che ha definito “un coccolone estivo”.

Dunque siamo a questo: una dichiarata e concorde insofferenza nei confronti delle ragioni di chi chiede semplicemente il rispetto delle leggi in vigore in Italia, e il rispetto della Costituzione. Anzi, a questo proposito, suona addirittura provocatoria la decisione della giunta veneziana di chiamare il ponte sul Canal Grande progettato da Calatrava “Ponte della Costituzione”.

Comincio seriamente a pensare che nel riflusso ideologico generale stiano per essere risucchiate anche le minime conquiste di civiltà ottenute dal movimento delle persone con disabilità in Italia.

Il tono di Galan, di Cacciari, dell’opinionista del settimanale diocesano, è tale da non prestarsi ad equivoci: i disabili sono dei rompiscatole, non capiscono l’arte, non lasciano fare a coloro che sanno, e che possono. In fondo che cosa vogliono?

Nessun pensiero, nessuna riflessione sul perché mai le persone disabili abbiano insistito sull’accessibilità per tutti (non solo per chi è in sedia a rotelle) di un nuovo ponte a Venezia. Il fatto è che le reazioni sono poche, rimangono fra persone che si stimano, che coltivano il diritto e il buon senso, ma forse ora non basta. Accetto consigli…


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