Non profit
Venezia difende la 185
Mozione A difesa della Legge 185/90 sul controllo della vendita delle armi
di Redazione
Testo
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
– il Parlamento italiano si appresta a discutere un disegno di legge d?iniziativa governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa;
– il progetto prevede la ratifica dell?accordo quadro sottoscritto dall?Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per ?facilitare la ristrutturazione e le attività dell?industria europea per la difesa? ed è stato già licenziato dalle competenti Commissioni della Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002;
– tale accordo imporrebbe il ?tempestivo adeguamento della nostra normativa? e, infatti, 12 dei 14 articoli che compongono il testo proposto sono volti a modificare la legge n.185 del 1990 che disciplina attualmente l?import-export di armi del nostro Paese;
– la nota più rilevante è costituita dall?introduzione di un nuovo tipo di autorizzazione per il commercio delle armi, la ?licenza globale di progetto?, riferita ai programmi inter governativi o industriali congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni.
Considerato che:
– le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di ?licenza globale? verranno modificate, non essendo più notificate al Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo più nello specifico capitolo dell?annuale Relazione al Parlamento;
– la legge 185/90 faceva tesoro delle indagini della magistratura e poneva rigorosi controlli sull?utente finale del sistema d?armi venduto, evitando le ?triangolazione? che avevano reso tristemente noto nel mondo il ?made in Italy? bellico prima del 1990;
– in nome della ?razionalizzazione ?, della ?competitività? e della ?identità europea? verrà stravolta una legge ritenuta da tutti ?severa e rigida? e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza (ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie all?impegno tenace della Campagna ?Contro i mercanti di morte? promossa dal ACLI, MLAL Mani Tese, Missioni Oggi, Pax Christi);
– anche il riferimento al ?Codice di condotta dell?Unione Europea per le esportazioni di armi? (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe l?Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale che in questo verrebbe peggiorata;
Il Consiglio Comunale
– valutando paradossale che mentre da un lato si vuole combattere una guerra totale contro il terrorismo, dall?altro si allarghino le maglie del controllo della vendita di armi con tutti i rischi che ne conseguono;
– chiede ai membri del parlamento di votare contro questo disegno di legge che costituisce un grave passo indietro per la pace e la giustizia;
– invita i parlamentari eletti nei collegi del Comune di Venezia ad attivarsi affinché l?Italia si faccia promotrice, a livello internazionale, di un?iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del commercio di armi e ad un maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti.
Sandro Bergantin
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