Economia

Veneto: parroco insorge per caro mes

Don Luigi non si trova per niente d'accordo con la scelta della Conferenza episcopale triveneta di ritoccare all'insù di oltre il 25 % le offerte per celebrare messa...

di Paolo Manzo

”Troppo care le messe con l’arrivo dell’euro”. La protesta non arriva da un fedele arrabbiato per gli arrotondamenti da nuova valuta.

Ad insorgere contro il rincaro delle funzioni religiose è nientedimeno che un parroco che non si trova per niente d’accordo con la scelta della Conferenza episcopale triveneta di ‘ritoccare’ le offerte per celebrare messa.

”Non è possibile, protesta don Luigi Trapelli, parroco di Salionze e Oliosi a Verona, che i fedeli siano costretti a spendere tanti soldi per far dire una messa al prete”.

In effetti, come spiega lo stesso parroco che ha deciso di denunciare il rincaro, ”se fino al 31 dicembre l’offerta della messa era contenuta sulle 15 mila lire, da quando è subentrato la nuova tariffa, fare dire una messa ad un parrocchiano può costare più di 19 mila lire”.

Tradotta in euro quanto fa? ”Una messa oggi può costare fino a 10 euro e questo sinceramente, ammette, mi sorprende negativamente”.

Anzi, aggiunge don Luigi: ”Non sono per niente d’accordo con la decisione presa dalla Conferenza episcopale: in questo modo la Chiesa si mette sullo stesso piano delle realtà commerciali.

Ma la chiesa non è un negozio”. ”Si sono giustificati, afferma, assicurando che il rincaro è dovuto all’aumento del costo della vita, ma allora perché effettuare i rincari proprio con l’avvento dell’euro?”

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