Volontariato
Veneto: 10 miliardi contro l’Alzheimer
- La Regione Veneto ha stanziato 10 miliardi a sostegno delle famiglie che si prendono cura di malati di Alzheimer
di Redazione
La Regione Veneto ha stanziato 10 miliardi a sostegno delle famiglie che si prendono cura di malati di Alzheimer. Nel Veneto ci sono attualmente circa 45-50 mila persone affette da demenza senile. Circa il 50% di queste, vale a dire 20-25 mila, hanno il morbo di Alzheimer ed e’ una cifra che, la moderna epidemiologia sanitaria, indica in aumento costante; 1.500 di questi presentano gravi o gravissimi problemi neurocomportamenti e sono a maggiore pericolo di ricovero presso istituti, dato il grave carico assistenziale che richiedono alle famiglie.
Per fornire un aiuto concreto e tangibile a queste famiglie venete che decidono di mantenere a casa i propri ammalati di Alzheimer, la Giunta veneta ha deliberato un contributo di 10 miliardi per il 2001. Ne ha parlato in dettaglio a Padova, presso la sede dell’Ulss n.16 di Padova, l’Assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli informando
che le Ullss venete hanno gia’ aperto i bandi per assegnare i contributi alle famiglie interessate che potranno, per qualsiasi informazione, rivolgersi alla propria Ulss di residenza. ”Questo intervento di tipo sperimentale – ha sottolineato De Poli – e’ finalizzato anche a monitorare in modo preciso il fenomeno Alzheimer nella nostra regione e si
colloca all’interno della articolata rete di servizi che la regione sta sostenendo a favore della popolazione anziana. Il carattere complessivamente ”familiare” della malattia di Alzheimer, poiche’ si stima che 8 su 10 malati vivano in famiglia, ha spinto la Regione a ritenere la famiglia il soggetto centrale attorno al quale definire il percorso
assistenziale piu’ idoneo”. Il contributo, un milione al mese per il 2001, sara’ assegnato tramite le Aziende Ullss venete in ragione della popolazione anziana residente. I criteri per l’accesso ai benefici da parte del malato e della sua famiglia sono applicati dall’Unita’ Operativa
Distrettuale (UOD) che ha sede in ogni Ullss. Essa verifichera’: la condizione di persona affetta da Alzheimer con gravi disturbi comportamentali (secondo i parametri indicati dalla delibera regionale dell’aprile 2000), la situazione familiare, il reddito che, in questo caso, e’
solo quello personale del malato (tetto massimo considerato pari a 20 milioni annui).
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