Volontariato

Vendite globali aumentate del 22%

E' l'incremento dell'ultimo quinquennio secondo i dati resi noti dal Sipri

di Redazione

Se c’è un settore che progredisce a gonfie vele, nonostante la crisi economica mondiale, è quello degli armamenti: lo dimostrano gli ultimi dati diffusi dall’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri), che negli ultimi cinque anni ha registrato un aumento del 22% del volume del commercio di armi rispetto al quinquennio precedente. «Queste cifre riflettono preoccupazioni già formulate in precedenza sulle corse agli armamenti in atto in diverse regioni del mondo» sottolinea l’istituto con sede in Svezia, secondo il quale «i paesi ricchi in risorse naturali hanno acquisito quantità considerevoli di aerei da combattimento, mentre i paesi rivali vicini hanno reagito a tali acquisti ordinando anche loro equipaggiamenti bellici».

Il Sipri nota una crescita notevole di acquisti nel Sud-est asiatico (Indonesia, Singapore, Malesia,Vietnam), che si colloca al primo posto tra le regioni importatrici (il 41%); seguono l’Europa, il Medio Oriente, le Americhe e, ultima, l’Africa. Gli Stati Uniti restano il primo esportatore mondiale di equipaggiamenti militari, coprendo il 30% delle vendite mondiali.

Nel periodo 2004-2009, il 39% delle vendite statunitensi si è indirizzato in Asia e Oceania mentre il 36% è andato in Medio Oriente. A caratterizzare l’ultimo quinquennio è stato, oltre all’impennata nelle vendite di aerei da combattimento, un importante aumento degli acquisti di armi in America Latina.

Sul versante italiano, invece è stato presentata un’anticipazione della nuova inchiesta su banche armate e dintorni. L’occasione è stata la fiera “Fa’ la cosa giusta” conclusa lo scorso fine settimana. A presentare la nuova inchiesta su export e importa armi italiane Giorgio Beretta e Chiara Lodovisi.


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