Mondo

Vedrete, sarà una sorpresa

Parla Guido Moltedo.

di Paolo Manzo

L?Altra America, Kerry e la nuova frontiera (Bur, 210 pagine, 7,50 euro) è il miglior libro che possiate regalare in questa settimana. In primis, perché attraverso la vita del candidato democratico spiega a che punto sta la democrazia Usa. Poi, perché lo ha scritto Guido Moltedo, già vicedirettore del manifesto e oggi capo della redazione esteri di Europa, nonché collaboratore di Le Monde Diplomatique e dell?Harvard International Journal of Press&Politics. Insomma, uno che di Casa Bianca ne capisce come pochi.
Vita: Moltedo, perché ha titolato il suo saggio L’Altra America?
Guido Moltedo: Di Americhe oggi ce ne sono due: mai nella storia degli States, se non con Nixon, c?era stata una così netta frattura sociale tra chi ha e chi non ha, per dirla alla John Edwards. E sono due Americhe che si guardano in cagnesco.
Vita: Come giudica la candidatura di Kerry da parte dei democratici?
Moltedo: Se vincerà Kerry, non sarà solo per i voti degli Abb, gli ?Anything but Bush? (voterebbero chiunque, tranne Bush, ndr). Kerry sintetizza le diverse anime democratiche. Fin qui ha dimostrato personalità e potrebbe essere un presidente capace di costruire un’alternativa. Oggi, negli States, i progressisti stanno rimettendo le mani nella cassetta degli attrezzi, un po? come accadde in Europa con la Terza via di Blair.
Vita: Cosa cambierà se vince Kerry?
Moltedo: Con la sua elezione ci sarebbe una grande discontinuità rispetto al passato. Innanzitutto Kerry verrebbe fuori dal pantano iracheno in tempi più brevi rispetto a Bush, anche se ritirare 140mila soldati non è facile. Poi cambierà il clima, e finirà quell?oppressione che dall?11 settembre 2001 spaventa la gente con il terrorismo psicologico. Infine, la vittoria di Kerry sarebbe la vittoria dell?America delle mobilitazioni su quella delle grandi corporation.
Vita: Anche lei, però, è cauto su quanto potrebbe fare Kerry a breve termine?
Moltedo: Il 2 novembre si voterà anche per rinnovare un terzo del Senato, la Camera dei rappresentanti e parecchi governatorati, e si prevede una vittoria dei repubblicani. Il rischio, quindi, è che Kerry-presidente si trovi con il parlamento contro? almeno sino alle elezioni di Mid Term del 2006.

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