Cultura

Vaticano: ratificato il trattato contro i test nucleari

Mons. Renato Martino, osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, ha espresso anche l'appoggio alla lotta al commercio illecito delle armi leggere, all'eliminazione totale delle mine e ai trat

di Daniela Romanello

L’Osservatore permanente della Santa Sede all’Organizzazione delle Nazioni Unite, arcivescovo Renato Martino, ha ratificato il 18 luglio il Trattato per la messa al bando dei test nucleari (CTBT – Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty), che era stato adottato dall’Assemblea generale ONU del 10 settembre 1996 ed era stato firmato dalla Santa Sede il 24 settembre dello stesso anno.
Presentando lo strumento di ratifica, mons. Martino ha ribadito la convinzione della Santa Sede, secondo cui “le armi nucleari sono incompatibili con la pace che noi cerchiamo per il XXI secolo”. Inoltre, l’Osservatore permanente ha espresso l’appoggio del Vaticano per porre fine al commercio illecito di armi leggere, per la Convenzione sull’eliminazione totale delle mine, la Convenzione sulle armi chimiche e il Trattato sulle armi biologiche. “La coscienza dell’umanità – ha detto mons. Martino – deve
affermare chiaramente che tutte le armi che provocano distruzioni di massa
violano i principi stessi della coesistenza pacifica, della collaborazione
e solidarietà tra popoli e nazioni”.

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