Cultura
Vaticano: l’Ue intervenga in Medio Oriente e Bush lasci stare l’Iraq
Un appello al presidente George W. Bush perché rifletta sulle conseguenze che avrebbe un attacco militare all'Iraq e' stato lanciato oggi dal direttore della Radio Vaticana
di Redazione
Un appello al presidente statunitense George W. Bush perche’ rifletta sulle conseguenze che potrebbe avere un eventuale attacco militare all’Iraq e’ stato lanciato oggi dal direttore della Radio Vaticana, padre Pasquale Borgomeo, il quale ha anche esortato l’Europa ad intervenire con piu’ decisione per porre fine al conflitto israelo-palestinese. L’Occidente -denuncia il gesuita – ha invece spesso umiliato il mondo arabo e musulmano, perche’ ne ha considerato i regimi ma dimenticato i popoli. Padre Pasquale Borgomeo definisce la guerra israelo-palestinese ”un pozzo senza fondo di abiezione morale”, dove non ci si puo’ piu’ appellare alla giustificazione di legittima difesa. ”Il terrorismo palestinese non sta solo seminando morte e terrore – ha affermato padre Borgomeo intervenendo ai microfoni di One-o-Five, il canale Fm dell’emittente pontificia – ma sta insensibilmente portando Israele sul proprio terreno, la’ dove esso non ha piu’ niente da perdere, ma Israele invece ha da difendere valori la cui perdita e’ molto piu’ grave che il dissesto economico in cui si trova”. E cosa fa il mondo di fronte a questa situazione? Secondo il direttore di Radio Vaticana gli Stati Uniti, impegnati nella lotta contro il terrorismo, affrontano il conflitto medio-orientale come se non avesse nulla a che fare con l’odio che le popolazione arabe e musulmane provano nei confronti degli Usa. Bush – osserva padre Borgomeo – pensa ad attaccare l’Iraq, privilegiando ancora una volta l’azione militare e considerando ”gli effetti geopolitici di tali azioni come fastidiose obiezioni di alleati imbelli e saccenti”. Intanto, aggiunge, ”restiamo in attesa che l’Europa, quasi completamente assente dalla scena internazionale, si decida a costituire un’entita’ politica capace di esprimere una linea comune”. ”Nella lotta al terrorismo – ha concluso Borgomeo – e’ necessario ricordare che non ci puo’ essere pace senza giustizia e dignita’ dei popoli”.
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