Cultura

Vaticano: la pace è un dovere

Lo sostiene l'osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, mons. Renato Martino

di Redazione

La pace, soprattutto in un momento cosi’ difficile per il mondo, ”é un
dovere”. E’ quanto ha affermato l’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, mons. Renato Martino dopo gli attentati terroristici negli Usa. Martino, intervistato dall’agenzia ”Fides” della Congregazione vaticana per l’evangelizzazione dei popoli ha riferito di aver visto personalmente le torri sprofondare ”come inghiottite”. ”I newyorkesi – ha aggiunto – sono rimasti atterriti ma ora rispondono con una grande gara di solidarieta”’.
Ma oggi e’ tempo di analisi anche sul futuro dell’umanita’. ”L’inviolabilita’ degli Stati Uniti è cessata – ha fatto rilevare il diplomatico vaticano – Scudo
spaziale, milioni di dollari spesi contro il terrorismo e poi, con un semplice taglierino, quello che si usa per i cartoni i terroristi riescono a produrre un disastro simile. Quando si vuole colpire – e’ la sua conclusione – non c’è frontiera che tenga e questi terroristi sono gente
disperata, gente che non ha piu’ nulla da sperare”. Quindi, secondo il rappresentante vaticano, occorre oggi più che mai ”andare alle cause del terrorismo per cercare di risolverlo. E come la lotta contro l’Aids – afferma ancora mons. Martino – non vanno studiati solo gli effetti, ma anche le cause. Non si sa ancora quanto l’attività dell’Onu rimarra’ ferma ma almeno l’Assemblea generale deve cominciare. L’Onu e’ un po’ il cuore del mondo, se si paralizza quello, si rischia di fermare tutto”.

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