Cultura
Vaticano: Card. Martino, lobby per zittire il Papa
La voce del Papa viene spesso zittita da ''potenti lobby culturali, economiche e politiche''. Lo dice il cardinale Martino, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace
di Paul Ricard
La voce del Papa e della Chiesa viene spesso zittita da ”potenti lobby culturali, economiche e politiche”. Lo afferma il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace. ”Le voci del Santo Padre e della Chiesa cattolica – ha detto il porporato intervenendo in sala stampa vaticana alla presentazione del libro ‘Jean-Paul II et les enjeux de la diplomatie pontificale’, una antologia di testi dal ’78 al 2003, raccolti dal nunzio in Venezuela Andre’ Dupuy – sono poco ascoltate, soprattutto negli ambiti continentali dei Paesi ricchi e benestanti, quando addirittura non vengono deliberatamente fatte sparire, sommergendole nel frastuono e nel baccano orchestrati da potenti lobby culturali, economiche e politiche mosse prevalentemente dal pregiudizio contro tutto cio’ che e’ cristiano”. Il card. Martino ha citato a questo proposito ”confusioni dei ruoli nell’identita’ di genere, irrisione al matrimonio tra un uomo e una donna, attacchi alla vita umana fatta oggetto delle piu’ rischiose sperimentazioni”. A finire sul banco degli imputati di queste lobby, definite dal cardinale Martino ”nuove sante inquisizioni piene di soldi e di arroganza”, e’ soprattutto la Chiesa cattolica e i cristiani, ”verso i quali ogni metodo e’ lecito se serve a zittirne la voce, dall’intimidazione al disprezzo pubblico, dalla discriminazione culturale all’emarginazione”. Il cardinale Martino ha preferito non rispondere alla richiesta di esemplificare a quali ”sante inquisizioni” si riferisse, ne’ ha voluto rispondere a domande sulle proposte del governo spagnolo sulle coppie gay. Interpellato sul caso Buttiglione, il porporato ha detto che la Chiesa e’ ”preoccupata” e che visto che ”il Parlamento europeo e’ composto di cattolici, cristiani e esponenti di altre religioni, vorrei sentire – ha detto – anche l’esperienza di tutti”. Ha anche criticato la ”democrazia mistificata”, che si basa, ha spiegato, sull’assioma ”se non sei d’accordo con noi, esci fuori”. Il ”tentativo di cacciare la Santa Sede dalle Nazioni Unite – ha sottolineato il card. Martino – e’ sorto perche’ la Santa Sede ha sempre difeso la vita e combattuto l’aborto”. A proposito della riforma dell’Onu Martino ha spiegato che non spetta al Vaticano entrare nel dettaglio di una riforma comunque ”necessaria”, visto che il consiglio di sicurezza e’ stato pensato negli anni Sessanta, mentre oggi l’Onu e’ composto da 191 stati. ”La Santa Sede non puo’ interferire nel processo elettorale”, ha risposto il cardinale a una domanda sulle presidenziali negli Stati Uniti, dove alcuni vescovi sono schierati contro Kerry, viste le sue posizioni in materia di bioetica e aborto. ”La Santa Sede – ha precisato a questo proposito mons. Pietro Parolin, sottosegretario per i rapporti con gli Stati – si limita a invitare i vescovi a ricordare agli elettori i principi della dottrina sociale della Chiesa, senza ulteriori precisazioni che non spettano a noi”.
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