Politica
Vannacci vuole le classi speciali? La Lega lo smentisca
Il generale Vannacci, neo candidato della Lega alle elezioni europee, in un'intervista ha aperto al ritorno delle classi speciali per alunni con disabilità. Vincenzo Falabella (Fish): «Non è possibile indietreggiare, la Lega chiarisca». Roberto Speziale (Anffas): «Non è da sottovalutare il rischio che tali affermazioni assurde trovino proseliti»
Il generale Roberto Vannacci, candidato alle europee con la Lega, va all’attacco dell’inclusione scolastica, punto di civiltà e di vanto della scuola italiana. In un’intervista a La Stampa il generale ha esplicitamente affermato che lui, il ritorno delle classi speciali lo vedrebbe di buon occhio: «Credo che delle classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio, per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico».
Immediata la reazione di Vincenzo Falabella, presidente della Fish e consigliere del Cnel: «Faremo le barricate per difendere i diritti dei nostri ragazzi. Non è possibile indietreggiare sull’inclusione scolastica e non negozieremo nulla dei diritti delle persone con disabilità. Credo sia urgente una presa di posizione di Matteo Salvini, del ministro Valditara e della ministra Locatelli, per chiarire se la Lega – che finora si è molto impegnata per i diritti delle persone con disabilità – ha cambiato idea».
Ho parlato con il ministro Valditara, che mi ha assicurato che la linea della Lega sulla scuola e nello specifico sull’inclusione scolastica la detta lui quale ministro dell’istruzione
Vincenzo Falabella, presidente Fish e consigliere Cnel
Passa pochissimo tempo e le prime risposte arrivano. «Ho parlato con il ministro Valditara, che mi ha assicurato che la linea della Lega sulla scuola e nello specifico sull’inclusione scolastica la detta lui quale ministro dell’istruzione», spiega Falabella. «Vista la gravità delle dichiarazioni del generale Vannacci ho scritto anche a Matteo Salvini, che mi ha rassicurato sul fatto che la linea della Lega non prevede il ritorno delle classi speciali». Salvini proprio il 25 aprile aveva scelto l’Istituto dei ciechi di Milano per la prima presentazione del suo libro, Controvento.
Non sono passati neanche tre mesi da un primo, impensabile attacco all’inclusione scolastica, quello lanciato da Ernesto Galli Della Loggia, cui era sì seguita una forte alzata di scudi ma in cui si era anche percepita una svolta culturale, per cui il ritorno di classi speciali non è più qualcosa di indicibile come un tempo. Ha sdoganato gli “inclusioscettici”, per usare un neologismo di Dario Ianes. Il 40% degli insegnanti stessi sorprendetemente tornerebbe alle classi speciali, secondo il sondaggio che La Tecnica della Scuola ha fatto dopo le esternazioni di Ernesto Galli Della Loggia (ne abbiamo parlato in “Dire, fare, baciare” del 6 febbraio, la newsletter settimanale dedicata ai temi di scuola, educazione e famiglia). Il generale Vannacci evidentemente cerca di far risuonare le corde con quella parte di paese.
«Anffas è stata tra i protagonisti di colori che, a suo tempo, hanno contribuito a superare le scuole speciali e le classi differenziali, come ha ben raccontato anche il film La classe degli asini, in cui Vanessa Incontrada interpreta Mirella Casale, classe 1925, maestra, mamma di Flavia e protagonista della storia di Anffas», aggiunge infatti Roberto Speziale, presidente di Anffas. «L’Italia, grazie al proprio modello inclusivo, è internazionalmente riconosciuta tra i paesi più evoluti. Leggere che ancor oggi, un perfetto ignorante della materia postula un ritorno a tali odiose e discriminanti pratiche, lascia veramente basiti. Purtroppo questa persona è candidata alle europee dalla forza politica che esprime i ministri delle disabilità e dell’istruzione e del merito. E fa specie, tra l’altro, che un generale, uno che dovrebbe avere un ulteriore e particolare sensibilità verso i più fragili, ignori che in Italia la convenzione Onu è legge dello Stato e che quanto lui paventa ne rappresenta una palese violazione. Non è sottovalutare il rischio che, pur nella loro assurdità, tali affermazioni trovino proseliti tra quanti, in modo subdolo e strisciante, mantengono nei confronti della disabilità e delle persone con disabilità, stigmi e pregiudizi. Il movimento delle persone con disabilità e delle loro famiglie manifesta, pertanto, tutta la propria indignazione ed attende una ferma presa di distanze e di smentita dal partito che ospita, tra le proprie liste, l’autore di tali odiose ed antistoriche, affermazioni».
Una protesta vibrante alle parole di Vannacci arrivano anche da Marco Espa, presidente nazionale dell’Associazione Bambini Cerebrolesi, per cui il generale «cerca di attrarre tutti coloro che dicono – di nascosto – “eh, però dai ha ragione”». Espa sfida Vannacci «a competere con i nostri figli gravemente disabili, che frequentano e hanno frequentato la scuola pubblica, con quelli considerati “disabili mentali” che si sono laureati anche a pieni voti, o con il nostro mentore Claudio Imprudente, che ha ricevuto una laurea honoris causa all’Università di Bologna o con migliaia di altri che pur tra mille difficoltà, sono orgogliosamente dentro un percorso inclusivo pubblico, fuori da ogni separazione e ghettizzazione, come piacerebbe al generale, la cui vita a quanto pare è stata comoda, accomodante e per nulla selettiva, come lui propugna per giustificare la ghettizzazione delle persone con disabilità».
Foto Cecilia Fabiano / LaPresse
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