Welfare

Valtellina? No Valfamily

A Sondrio una best practice di incrocio fra domanda e offerta. È una start up pensata e finanziata dalla cooperativa sociale Ippogrifo vede anche la collaborazione di diverse attività commerciali presenti sul territorio

di Anna Spena

Un progetto imprenditoriale innovativo che mette al centro l’economia sociale, le relazioni e la famiglia. A Sondrio ci hanno creduto davvero, tanto da lanciare la startup “Valfamily: un servizio per le famiglie in Valtellina. Il progetto pensato e finanziato dalla cooperativa sociale Ippogrifo vede anche la collaborazione di diverse attività commerciali presenti sul territorio. L’obiettivo principale non è la promozione del volontariato, ma la creazione e lo sviluppo di una rete collaborativa sempre più intensa, un network dove si mettono a disposizione tempo e competenze per il benessere reciproco.

«L’idea di creare una rete aperta a tutti, girava già da un po’ in cooperativa», racconta Michela Giugni responsabile, insieme a Giulia Setti, del progetto Valfamily, «da aprile dello scorso anno abbiamo iniziato a fare le prime ricerche sul campo per capire effettivamente quali fossero i bisogni principali dei cittadini. L’aggregazione delle diverse domande è stata importante per sviluppare i primi progetti ed arrivare, il 20 settembre dello scorso anno, ad inaugurare a Sondrio, in via Vittorio Veneto, lo sportello Valfamily».

Le famiglie che vogliono far parte della “community” e usufruire di tutti i servizi proposti, versano un contributo annuale di 50 euro e mettono a disposizione degli altri tempo e competenze; mentre le attività commerciali che hanno aderito all’iniziativa, attualmente una ventina circa, identificate dal logo Valfamily, a loro volta, garantiscono alle famiglie dotate della Valfamily card, sconti sui prodotti o promozioni speciali.

«Vogliamo offrire», spiega Giugni, «un supporto pratico alle famiglie e tutti i nostri progetti si muovono in questa direzione. Un esempio è l’iniziativa Sos Mamme: il servizio intende creare una collaborazione win-win per l’accudimento dei figli. L’idea è quella di mettere in circolo disponibilità di tempo, di competenze, di aiuto in un’ottica di scambio reciproco. Coloro che vi partecipano, in base alle proprie disponibilità, si renderanno disponibili per attività di accompagnamento dei bambini a scuola o supporto nello svolgimento dei compiti. La richiesta di collaboratori deve pervenire allo sportello via mail, telefono o di persona con 48 ore di preavviso».

«Il focus del progetto», continua Giugni, «per ora è puntato su Sondrio. Ma speriamo di poter allungare il nostro raggio d’azione». L’iniziativa sembra infatti essere molto apprezzata e conta già 200 iscrizioni, «l’obiettivo», conclude Michela Giugni, «è arrivare a mille entro la fine dell’anno». Non pochi per un comune, come quello valtellinese che conta poco più di 23mila abitanti.

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