Non profit
Valorizzare i disabili nella scuola e nell’azienda
Innovativi strumenti tecnologici per abbattere le differenze
di Redazione

Le innovazioni tecnologiche permettono di colmare il digital divide fra normodotati e disabili. «Chiediamo ad aziende e istituzioni un impegno maggiore», annuncia il vicepresidente Franco BernardiLa scuola e l’azienda sono i territori verso cui si stanno dirigendo le azioni della Fondazione Asphi. Il viaggio, per continuare il paragone, è però cominciato già nel corso del 2009 e punta, com’è nella tradizione della fondazione impegnata nell’integrazione sociale delle persone disabili, sulla diffusione di quelle nuove tecnologie che migliorano l’accesso alla formazione, alla cultura, al lavoro. Fra queste le lavagne interattive multimediali. «In una scuola della provincia di Bologna, precisamente a San Pietro Casale, sono state installate queste lavagne e tutti gli insegnanti, una decina, hanno seguito un corso di formazione per imparare a usarle e soprattutto per integrare la didattica classica con questo strumento che permette una partecipazione più attiva. Inoltre le lezioni sono “consegnate” agli alunni in formato digitale e quindi fruibili attraverso i personali ausili di cui si servono per leggere, ascoltare e scrivere», spiega il vicepresidente di Fondazione Asphi Franco Bernardi (nella foto). La lavagna interattiva multimediale si compone di un personal computer, di un proiettore e di uno schermo speciale dove – e qui sta la novità – si può scrivere, disegnare, tracciare segni, spostare oggetti. «Vogliamo aumentare il numero di scuole in cui la lavagna sia adottata come normale strumento per la didattica. Per questo uno dei nostri obiettivi sarà proprio quello di far conoscere ancora di più le potenzialità di questa tecnologia e di trovare partnership anche con aziende che producono queste strumentazioni», precisa Franco Bernardi.
L’altro fronte su cui punterà la Fondazione Asphi, come si diceva, è quello delle aziende. Per questo è stato avviato il progetto «Valorizzare i disabili in azienda». «Con questa iniziativa intendiamo portare avanti una serie di iniziative perché ci siano sempre meno aziende che pensano ancora che le persone con handicap possano eseguire solo certi lavori, generalmente ripetitivi. È dimostrato che sapere valorizzare la persona disabile in azienda ha ricadute sul miglioramento produttivo perché stiamo parlando di persone con alte professionalità», spiega Franco Bernardi. È finito il tempo del cieco costretto, per mancanza di alternative non tanto formative ma soprattutto professionali, a fare il centralinista. «Asphi nasce proprio dall’idea di Giovanni Zanichelli, un dirigente dell’Ibm, che nel 1979 organizza il primo corso di informatica per non vedenti. Una iniziativa per allora rivoluzionaria. L’anno dopo nasce Asphi a conferma della volontà di dare un seguito all’esperienza con attività che vengono intraprese con persone di differenti disabilità». Per il 2010 Franco Bernardi invita le aziende «che hanno adottato buone pratiche a fare un ulteriore sforzo per diffonderle perché altre realtà possano replicare l’esperienza».
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