Welfare

Vallo della Lucania, il carcere che dà lavoro ai sex offender

Come funziona il progetto lodato dal ministero

di Redazione

Quando a Castelnuovo Cilento, piccolo paesino della provincia salernitana, hanno saputo che il sindaco voleva portare i detenuti a tagliare il verde pubblico, è scoppiato il finimondo. Subito è scattata una raccolta di firme contro un provvedimento che poteva ledere la sicurezza delle famiglie del borgo cilentano, ma soprattutto l’incolumità dei bambini. E sì, perché il sindaco Eros Lamaida, ha pensato di coinvolgere nel piano di reinserimento, i carcerati di Vallo della Lucania. Non un penitenziario qualsiasi, ma il “carcere dei pedofili”. Lì infatti sono detenute 40 persone condannate per violenza sessuale. Che per la prima volta sarebbero stati ammesse al lavoro esterno.
«Ma con la Bibbia in una mano e la Costituzione nell’altra ho portato avanti la mia idea», spiega Lamaida, «il carcere non è un ghetto ma un luogo di recupero, dove anche lavorare alla cura del verde può far rinascere la speranza». Una battaglia condivisa con la direttrice Maria Rosaria Casaburo, che ha avuto anche momenti di forte tensione, come quando in paese sono arrivati i rappresentanti di Caramella Buona, un’associazione contraria al reinserimento di questi detenuti perché lo ritiene inutile. Il compromesso è stato quello di non ammettere a questo lavoro i condannati per pedofilia. Alla fine il progetto è andato in porto. All’inaugurazione c’era anche il procuratore della Repubblica di Vallo, Alfredo Greco. «Dobbiamo spiegare ai nostri concittadini cosa sia il carcere, a cosa serve, e cosa dice la Costituzione a tal proposito. Vorremmo eliminare chi delinque e invece abbiamo un percorso civile da fare assieme». Con lui Adriana Tocco, Garante dei diritti dei detenuti. «Dare un’altra possibilità alle persone a fine pena è un’ottima idea. È bello che un piccolo centro dia un esempio da adottare anche in grandi città», aggiunge il direttore del carcere di Salerno, Alfredo Stendardo. Una circostanza che però non sorprende chi conosce il carcere di Vallo. «Molti degli ospiti dietro queste mura frequentano corsi di formazione e corsi di ceramica », aggiunge la direttrice. Non solo: «Da qualche tempo abbiamo avviato il “Libro forum, leggere rende liberi”, ideato da Maria Cristina Donnarumma, che ha avvicinato alla lettura persone che mai avrebbero sognato di leggere un libro»
Quanto alle selezioni i detenuti che si occuperanno del verde cittadino (in squadre da cinque persone) sono stati scelti dopo un esame che ha certificato l’idoneità ad un lavoro da svolgersi a contatto con altre persone. Il programma, che durerà un anno, è a costo zero per l’amministrazione pubblica (i detenuti, tutti volontari, infatti lavoreranno senza percepire stipendio) e ha colpito persino il capo del Dap Franco Ionta, che ha scritto al sindaco cilentano colpito dall’iniziativa di recupero dei sex offender di Vallo della Lucania.

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