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Valle d’Aosta, quell’assurdo no agli immigrati

Dopo il no del presidente della Regione Rollandin, Carola Carpinello, candidata sindaco ad Aosta attacca, «si tratta di propaganda elettorale in vista delle elezioni comunali di domenica. Pensare che non siamo in grado di accogliere 80 persone è ridicolo»

di Lorenzo Maria Alvaro

Il “no” secco che, Augusto Rollandin (nella foto di copertina), il presidente della Valle d'Aosta, ha recapitato alla richiesta del prefetto Mario Morcone, direttore del dipartimento immigrazione del ministero dell'Interno, che chiedeva alla Regione di ospitare 79 rifugiati ha fato deflagrare la polemica. Il Ministero chiedeva che i migranti fossero accolti uno per ogni comune della Valle e tre ad Aosta. Rollandin ha semplicemente affermato che: «non siamo in grado di accoglierne altri. Nei centri di Aosta e Verrès ne ospitiamo già 62». Fine delle trasmissioni. Nessun commento. Ora, i 62 migranti già in Valle sommati ai 79 che avrebbero dovuto arrivare fanno 141 persone. Con una rapida verifica in rete si scopre da Wikipedia che si parla di una Regione che ha 128.210 abitanti, residenti in 74 comuni, e seconda nella classifica italiana tra le regioni/province autonome per Pil pro capite (con 35.264 euro). Dalle Pagine Bianche risultano 119 parrocchie e stando al Forum del Terzo Settore ci sono 200 realtà sociali (120 associazioni iscritte al registro regionale, 30 onlus e circa 50 cooperative). Possibile che abbia ragione Rollandin e non ci siano soluzioni praticabili? Vita.it ne ha parlato con Carola Carpinello, candidata sindaco ad Aosta per “L'Altra Valle D'Aosta”.

A sentire quello che dice il presidente della Regione la Valle D'Aosta, regione per altro a statuto speciale, non ha gli spazi e le risorse per accogliere 79 persone. È così?
L'accoglienza attuale è fatta da cooperative accreditatesi tramite progetti. La Valle ha accolto parecchi migranti anche nel 2011. Che non ci siano spazi non è vero perché nell'ondata precedente i rifugiati hanno salvato la stagione a diversi alberghi. Il Governo paga per queste persone. Per altro quei rifugiati sono inseriti nella società, lavorano e sono ormai, per così dire, “valdostani”. Per me quella di Rollandin è una butade a fini elettorali. Qui abbiamo, domenica prossima, le elezioni comunali. Il presidente sta tirando la volata ai suoi candidati. 

Secondo le prefetture i nuovi arrivi avrebbero dovuto essere smistati uno per comune valdostano e 3 sul comune di Aosta. Come candidata sindaco del capoluogo lei può confermare che tre rifugiati sono un numero troppo alto per la città?
Appunto. È una cosa ridicola se non fosse tragica. Adesso dei 62 ufficiali ad Aosta ce ne sono una decina in un ex albergo e un altro gruppetto in una struttura in collina. Basta pensare che non siamo nel pieno della stagione turistica e quindi le strutture alberghiere non sono piene. Anzi spesso sono vuote.  

Avete anche lanciato una petizione su Change.org. Cosa chiedete?
Si l'abbiamo lanciata l'altro ieri e mandata per posta raccomandata al presidente. Chiediamo semplicemente a Rollandin di assumersi le sue responsabilità e di accogliere questi disperati.

Se la Regione dice no a fare ancora più rumore è il silenzio della società civile…
Si questo ci stupisce molto. Anche perché di queste strutture in cui si accolgono gli attuali profughi una è della Caritas. Ci saremmo aspettati una reazione. Almeno un commento. Il mondo delle parrocchie e delle associazioni normalmente è molto vivo su questi temi. Ci ha lasciato addolorati questo silenzio. Ho sentito tante persone di quel mondo, provando a smuoverle. C'è molta indignazione, ma a titolo personale. Nessuno si muove

Proprio nessuno no. Il Forum del Terzo Settore proprio a Vita.it ha appena comunicato che si candida per risolvere il problema…  
Era ora. Sono contenta. Io faccio parte di un'associazione ambientalista che fa parte del Forum. È molto importante questo impegno. Li sosterrò in ogni modo che mi sarà possibile.

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