Politica

Valle d’Aosta – Molise gemellaggio per le pari opporunità

il progetto. Export di buone prassi per l’occupazione femminile

di Redazione

La Valle d?Aosta e il Molise uniscono le forze in difesa delle pari opportunità. Le due regioni, le più piccole del Nord e del Sud Italia, sono le protagoniste di Politiche per la conciliazione: azioni positive da condividere, un progetto di collaborazione fra le pubbliche amministrazioni finanziato dal ministero dell?Economia con risorse europee e finalizzato a promuovere la conciliazione tra i tempi di vita familiare e di lavoro. Il gemellaggio, realizzato con il coordinamento del dipartimento per le Pari opportunità, prevede il trasferimento di buone prassi dalla Valle d?Aosta al Molise.

Un?iniziativa innovativa che segue altre già concluse o in corso di realizzazione fra regioni gemellate e che rappresenta, per certi versi, la risposta silenziosa ai mille dibattiti in tema di federalismo solidale. Mentre Roma discute di fondi perequativi e di livelli essenziali delle prestazioni da garantire lungo l?intera Penisola, le piccole Sagunto d?Italia si alleano per non essere espugnate dalla povertà o, come in questo caso, dalla discriminazione femminile nel mercato del lavoro. Alleanze che non eliminano, certo, il gap di risorse fra le regioni ma che, quantomeno, riducono il gap di competenze e di capacità organizzative.

In particolare, il progetto Politiche per la conciliazione mira a favorire lo sviluppo e la diffusione di servizi di cura, nidi aziendali, centri extrascolastici e servizi alle imprese e alle amministrazioni. La Valle d?Aosta, infatti, grazie alle iniziative finanziate con le risorse messe a disposizione dal Fondo sociale europeo 2000-2006, nell?ultimo decennio è riuscita a scalare la classifica delle regioni con i livelli più alti di occupazione femminile. Ha superato l?obiettivo intermedio di Lisbona e con il 57,9% si attesta al secondo posto dopo l?Emilia Romagna.

Tutt?altra musica in Molise dove il mercato del lavoro regionale registra, oltre all?aumento della disoccupazione femminile, mancate progressioni delle carriere, una maggiore precarietà delle lavoratrici rispetto ai maschi e differenze nelle retribuzioni.L?obiettivo del gemellaggio è dunque replicare in Molise, con i fondi della programmazione comunitaria 2007-2013, il successo dell?esperienza valdostana. È Il caso, ad esempio, del progetto Tata familiare: un percorso formativo qualificato rivolto alle ragazze che intendono operare come baby sitter. «Al termine del percorso le allieve hanno dato vita a delle cooperative che ora gestiscono degli asili nido», spiega Gabriella Bisi, coordinatrice del gemellaggio e responsabile valdostana dell?Asse E della programmazione comunitaria. L?altro modello sperimentale che si intende trasferire è quello seguito per il progetto Asilo nido per l?Azienda sanitaria locale. La Valle d?Aosta, come il Molise, ha infatti solo un?azienda sanitaria. Infine, le buone prassi ricavate dalla progettazione di centri e percorsi extrascolastici in alcuni comuni del territorio valdostano e dalle iniziative di diffusione della cultura della conciliazione presso le aziende. In particolare, il Molise mutuerà dei modelli organizzativi basati su azioni sperimentali di formazione delle organizzazioni datoriali e sindacali.

In sintesi

  • nord chiama sud.

La Valle d?Aosta trasferirà al Molise le buone prassi di promozione delle pari opportunità di genere maturate nel corso dell?ultimo quinquennio. Il gemellaggio prevede lo sviluppo e la diffusione di servizi di cura, nidi aziendali, centri extrascolastici, servizi alle imprese e alle amministrazioni. Obiettivo: la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro.

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