Non profit

Valle d’Aosta, laboratorio immigrazione

Focus.

di Daniela Verlicchi

Un eldorado per l?immigrazione magari no, ma un punto d?approdo per progetti migratori maturi certamente sì. In Valle D?Aosta i primi stranieri sono arrivati solo a metà degli anni 90 ma sono già parte integrante del tessuto sociale. Merito di un diffuso benessere che permette a tutti o quasi di avere un lavoro ed una casa, ma anche di una serie di politiche di welfare rivolte all?integrazione. Questa la formula della Regione autonoma che oggi accoglie circa 5.600 stranieri (il 4,4 % della popolazione), il 65% dei quali con un regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Per la Valle D?Aosta, però, l?immigrazione è ancora una scommessa, spiega il presidente della Regione, Luciano Caveri: «Il suo impatto sulla qualità sociale e lo sviluppo del territorio non è scontato. Che l?esito sia l?integrazione o l?esclusione dipende dalle politiche messe in atto». Per rendere organiche queste normative, nel 1999 nasce il progetto Cavanh gestito da un gruppo interistituzionale (composto dalla Regione, il Comune di Aosta, la Asl, il Consorzio Enti locali valdostani e l?Irre – Istituto di ricerca sull?educazione) che si occupa di coordinare a livello regionale le iniziative di formazione ed informazione rivolte proprio agli immigrati. Il gruppo Cavanh si compone di 5 commissioni, ognuna specializzata in un settore specifico: ricerca, formazione, informazione e mediazione culturale, comunicazione esterna. «Questa è la logica che ci ha portato alla definizione di un programma di azioni basato da un lato sull?osservazione e l?analisi del fenomeno e dall?altra sulla concertazione», spiega Caveri. Oltre a corsi di alfabetizzazione linguistica, formazione al lavoro e mediazione culturale, Cavanh svolge infatti anche un?interessante opera di monitoraggio dei movimenti migratori e dei bisogni degli stranieri sul territorio, che poi guida le politiche del settore. La Valle D?Aosta sa di giocarsi molto su questi temi. E il suo approccio alle politiche sull?immigrazione lo dimostra.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.