Vado a vivere da solo, alla Casa del Sole

A Milano debutta un appartamento protetto per ragazzi con disabilità lieve, in un bene confiscato alla mafia e assegnato dal Comune alla Fondazione don Gnocchi. Inugurazione il 5 dicembre

di Redazione

«Finalmente siamo “diventati grandi”. Viviamo in una casa tutta nostra. Possiamo decidere e organizzare la nostra giornata autonomamente e siamo felici di poter invitare a “casa” i nostri genitori e gli amici… È proprio una bella esperienza». Alessandro e Simone sono due ragazzi non ancora trentenni, con una disabilità lieve. Da qualche tempo vivono da soli, insieme a un'educatrice, nella “Casa del Sole”. Si tratta di un nuovo progetto della Fondazione don Gnocchi, autorizzato e accreditato come “progetto sperimentale di appartamento protetto”. La Casa del Sole – che gode di un cofinanziamento della Fondazione Cariplo – verrà inaugurata mercoledì 5 dicembre alle ore 10.30, con una cerimonia alla quale prenderanno parte l’assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano, Francesco Majorino, e il presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari.

L’appartamento si trova in via Canonica 87 a Milano ed è uno dei 300 beni confiscati alle mafie in città. È stato assegnato in comodato d’uso alla Fondazione Don Gnocchi dal Comune di Milano. La “Casa del Sole” si trova al quarto piano di una casa di ringhiera, servita da ascensore, ed è composta da ingresso, cucina, soggiorno, tre camere, tre bagni, una lavanderia e un terrazzo. Elena Morselli, responsabile del Servizio Socio Educativo del Centro “S. Maria Nascente” di Milano, spiega che «lo scopo è quello di offrire una soluzione abitativa a ragazzi con disabilità, favorendo un’esperienza di vita “indipendente” dalla famiglia di origine. Un percorso formativo condotto dall’educatrice Annamaria D’Angelo, che ha coordinato sin dall’inizio le attività inerenti il progetto, e dalla dottoressa Alessia Carugo, psicologa, che ha preparato i ragazzi e le famiglie al reciproco distacco.

Un momento della vita in Casa del Sole

Dall’inizio del 2012 i ragazzi hanno iniziato a vivere in appartamento, da lunedì a sabato, insieme a due operatrici, un’educatrice e un’assistente familiare. Le operatrici accompagnano gli utenti nella gestione del quotidiano, promuovendo l’acquisizione e il consolidamento di autonomie nella cura della persona, nella cura e riordino del proprio spazio di vita e nelle abilità domestiche legate all’alimentazione (fare la spesa e preparare semplici menù), nella gestione del proprio tempo libero e nei percorsi di autonomia sul territorio».

Proprio per favorire una maggiore autonomia abitativa degli utenti, nell’appartamento è stato installato un sistema domotico: ogni ragazzo ha in dotazione un iPad e attraverso un touch screen può fare una serie di cose, semplicemente facendo scivolare le dita sullo schermo. Il sistema domotico installato in appartamento permette così agli ospiti di controllare l’attività della casa a distanza da una stanza all’altra, avendo la visione d’insieme di tutto l’appartamento. «Il contesto in cui vivono i ragazzi è molto accogliente», prosegue Morselli. «Hanno socializzato con i vicini, che sono sempre pronti ad ascoltarli, e molte volte li invitano a casa loro per fare “quattro chiacchiere”. La casa è aperta a tutti: genitori, amici dei ragazzi e dei genitori, nuovi amici, volontari. La rete sociale di ciascuno di loro nel tempo si allargherà sempre di più, in quanto conosceranno gli amici degli altri».
 

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