Sostenibilità
Vademecum del buon turista
Con VITA magazine in edicola l'inserto Ecomondo. E in più trovate la mappa dei principali paesi turistici del mondo e una guida completa ai souvenir da evitare
di Redazione
Viaggiare in maniera responsabile significa anche scegliere con cura l?oggetto che ci ricorderà l?avventura intrapresa. Ricordiamoci però che spesso il nostro souvenir è come il vaso di Pandora? meglio non aprirlo!
In molte popolari località turistiche è normale trovare in vendita animali, piante e oggetti derivati da questi. Le brevi note che seguono vi potranno essere di aiuto, guidandovi in acquisti che non contribuiscano ad alimentare il commercio illegale di piante e animali ed evitandovi di pagare multe salate al rientro in patria.
A livello mondiale il commercio di animali, piante e prodotti derivati da questi raggiunge valori economici da capogiro, un giro d?affari che è il terzo nel mondo dopo droga e armi e che spesso ne segue gli stessi canali e rotte.
Per cercare di porre un freno a questo dilagante commercio è stata creata la Convenzione di Washington (Cites), il più importante trattato internazionale che regolamenta il commercio di piante e animali selvatici e che proibisce il traffico di specie minacciate di estinzione. A oggi è stata ratificata da 167 Stati, che si impegnano ad applicarla e a farla applicare.
Il WWF, in collaborazione con l?Iucn – Unione internazionale per la conservazione della natura, si è dotato, a livello mondiale, del Traffic, un network di uffici sparsi per il mondo che studia e tiene sotto osservazione i flussi di commercio di piante e animali e interviene presso governi e organismi Cites nei casi in cui il commercio (legale o illegale) divenga una minaccia per la sopravvivenza delle specie.
In Italia il commercio di specie incluse in Cites è controllato dal Corpo forestale dello Stato, con cui il WWF collabora per importanti azioni di sequestro di animali e piante, o parte di questi, derivanti dal commercio illegale. Per la Cites un animale vivo, morto o soltanto una sua parte o derivato sono considerati la stessa cosa.
Ad esempio, l?elefante africano è protetto dalla Cites e non può essere commerciato: incorre in sanzioni non soltanto chi tentasse di passare la dogana con un elefante vivo al seguito (cosa piuttosto difficile…) ma anche chi portasse con sé un oggetto di avorio intagliato. In generale, il fatto che animali, piante o oggetti derivati da questi siano in vendita ovunque alla luce del sole non deve far ritenere che l?acquisto sia legale e privo di conseguenze. Ciò che è legale finché rimane all?interno di un Paese può infatti diventare illegale al momento di varcare la frontiera.
Le specie protette dalla Cites devono avere un certificato che ne attesti l?origine legale. Chiaramente nelle classiche situazioni di vendita in strada (bancarelle, mercatini ecc.) è difficile che il venditore sia in grado di fornirvi un certificato. Quindi, attenzione. Siete in partenza? Su Ecomondo trovate la mappa dei principali paesi turistici del mondo e una guida completa ai souvenir da evitare.
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