Famiglia

Vaccini per i bimbi dei nidi

Dopo le categorie a rischio, via alla campagna per i più piccoli, con precedenza a chi frequenta l'asilo

di Carmen Morrone

Mai come in queste ore i telefoni dei pediatri italiani sono bollenti per le migliaia di chiamate da parte dei genitori che fra la ridda di informazioni, spesso contraddittorie, cercano una bussola per orientarsi e scegliere se e quando vaccinare i figli. Qualche certezza arriva da fonti ufficiali: dopo le vaccinazioni dei bambini con patologie, dal ministero della Salute e dalla Federazione italiana medici pediatri viene la conferma che nelle prossime settimane comincerà la vaccinazione dei bambini di età compresa fra i 6 e i 36 mesi che frequentano l’asilo nido. Così Giuseppe Mele, presidente della Fimp-federazione italiana medici pediatri: «Nelle comunità chiuse il contagio è più facile. I bambini compresi in questa fascia di età sono maggiormente soggetti al virus, anche perché la loro risposta anticorpale è ancora immatura».

Il singolo genitore come sarà avvisato delle modalità di questa nuova tornata di vaccinazioni? «Stiamo organizzando un sistema di comunicazione fra pediatri e famiglie assistite. Anche sui mass media ci saranno informazioni e avvisi», afferma Mele.

«In questi giorni è partita la vaccinazione i bambini affetti da patologie croniche per i quali i vaccini sono già disponibili anzi con oltre 15 giorni di anticipo rispetto a quanto preventivato. I bambini a rischio e che possono vaccinarsi da oggi sono quelli con asma bronchiale, cardiopatie, diabete, soggetti affetti da immunodepressione. A seguire si procederà alla vaccinazione dei bambini sani. In corso anche la vaccinazione per le donne in gravidanza», precisa Giuseppe Mele, rieletto venerdì scorso al vertice della Fimp-federazione italiana medici pediatri , l’associazione alla quale afferisce la quasi totalità dei pediatri di famiglia italiani.

«L’andamento dell’influenza è assolutamente sotto controllo, la malattia più debole rispetto alla normale influenza. Rinnoviamo invece l’esortazione a non ingolfare i pronto soccorsi ospedalieri ma a rivolgersi ai pediatri di famiglia i quali, in virtù di questa strategia condivisa con le autorità ministeriali, hanno aumentato la disponibilità oraria di apertura dei propri ambulatori», conclude Giuseppe Mele.

«Le tante incertezze collegate alla malattia, alla sua evoluzione e alle sue possibili rare complicanze, così come all’efficacia e la sicurezza dei vaccini disponibili, rendono particolarmente impegnativa la comunicazione con le famiglie, specialmente a quelle dei bambini a rischio ai quali si offre la vaccinazione. Sarà un esercizio che metterà alla prova le nostre capacità di informare e decidere insieme, caso per caso», scrive Luisella Grandori, referente vaccinazioni dell’Associazione Culturale Pediatri (che conta 2500 soci) sul sito www.acp.it che ha dedicato un link speciale al virus H1N1 ricco di aggiornamenti a disposizione dei pediatri e dei genitori.

Il virus H1N1/ 2009 continua a circolare in tanta parte del mondo mostrando comportamenti diversi a seconda delle aree geografiche. In Australia sembra scomparso dopo l’epidemia dei mesi scorsi, nel Regno Unito e negli USA è in corso una seconda ondata, in Italia circola da mesi in forma strisciante ed ora appare in ascesa.


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