Mondo
Vaccini: Oms, eviterebbero 3 mln di morti l’anno
Presentato oggi a Dakar il rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanita' sullo 'State of the World's Vaccines and Immunization'
di Redazione
Le vaccinazioni salvano 3 milioni di vite ogni anno, ma altrettante potrebbero evitare la morte, grazie ad una migliore strategia di immunizzazione. Punta il dito contro le morti inutili il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanita’ sullo ‘State of the World’s Vaccines and Immunization’, illustrato oggi a Dakar nel corso del II Partners’s Meeting of the Global Alliance for Vaccines and Immunization (GAVI). Il documento sottolinea il pericolo della ricomparsa di ”vecchie malattie e l’emergenza di nuove infenzioni, se non si attua un’urgente strategia che garantisca la vaccinazione globale della popolazione del pianeta”. Il rapporto, stilato da esperti dell’Oms, dell’Unicef e della Banca Mondiale, illustra gli obiettivi raggiunti negli anni passati. Ma ”individua anche le sfide da affrontare nel futuro”. Secondo quanto indicato, ”attualmente solo tre quarti dei bambini del mondo hanno ricevuto i vaccini essenziali, ed esiste una significativa disparita’ tra la situazione dei Paesi industrializzati e quelli piu’ poveri”. I bambini dei Paesi ricchi hanno, inoltre, accesso anche a vaccini ”opzionali”, spesso molto costosi, ma che garantiscono la protezione dalle normali malattie dell’infanzia, oltre che dall’epatite e dall’Haemophilus influenzae. Nei paesi dell’Africa Sub-Sahariana, invece, solo il 50% dei bambini risulta immunizzato contro malattie comuni come la tubercolosi, il tetano, la pertosse e il morbillo. ”Una situazione questa che causa non meno di 700.000 morti l’anno”.
Il rapporto denuncia anche gli scarsi investimenti in questo campo. I paesi sviluppati infatti vi destinano solo 1,56 miliardi di dollari l’anno. Secondo gli esperti, con ”solo altri 250 milioni di dollari l’anno, almeno 10 milioni di bambini potrebbero ricevere i vaccini base e altri 100 milioni di dollari l’anno garantirebbero anche l’immunizzazione contro epatite B e Haemophilus influenzae”. Secondo le stime, ogni anno questi due mali causano 520.000 morti. Inoltre sarebbe necessario, per i paesi in via di sviluppo, destinare fondi per la ricerca e la messa apunto di vaccini contro malattie come la Shigella dysentery, la dengue, l’encefalite giapponese, la leishmaniosi, la schistosomiasi e il colera. Inoltre i vaccini attualmente disponibili contro malattie come la malaria e la tubercolosi, ”sono ormai inefficaci, perche’ le popolazioni dei paesi poveri hanno sviluppato resistenze”. Tra il 1997 e il 2000 si e’ osservato un aumento del 9% del numero di casi di tubercolosi, ”una situazione aggravata dal fatto che la malattie si presenta spesso come co-infezione dell’Hiv”. La malaria invece da sola provoca circa un milione di morti l’anno. Per questo ”e’ necessario assicurare l’immunizzazione ovunque, ad adulti e bambini. Solo in questo modo sara’ possibile evitare la comparsa di nuove e vecchie malattie”.
Il rapporto conclude individuando cinque punti fondamentali, su cui concentrarsi: – Nuovi investimenti nella ricerca e nella produzione di vaccini in vista di una ”immunizzazione globale”; – Sviluppare una produzione locale di vaccini di qualita’ nei Paesi in in via di sviluppo, migliorando i sistemi di controllo nazionali; – Garantire strutture e formazione nei Paesi in via di sviluppo, per pianificare programmi di vaccinazione a lungo termine; – Nuovi meccanismi di finanziamento per migliorare la sicurezza dei vaccini; – Garantire l’accesso ai vaccini prioritari, vecchi e nuovi, sia ai bambini che agli adolescenti.
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