Salute

Vaccini anti-influenzali nelle parrocchie di Milano

Il Moderator Curiae, mons. Bruno Marinoni, ha accolto la richiesta presentata nei giorni scorsi dal direttore dell’Ats Metropolitana, Walter Bergamaschi. L’intesa prevede che, per somministrare i vaccini anti-influenzali, i medici di famiglia che non dispongono di spazi sufficienti nei propri ambulatori possano chiedere di usufruire degli spazi all’interno delle parrocchie in cui risiedono i propri assistiti.

di Redazione

Le parrocchie della città di Milano sono pronte a mettere i propri locali a disposizione dei medici di base per la campagna vaccinale contro l’influenza stagionale.

Il Moderator Curiae, mons. Bruno Marinoni, ha accolto la richiesta presentata nei giorni scorsi dal direttore dell’Ats Metropolitana, Walter Bergamaschi. L’intesa prevede che, per somministrare i vaccini anti-influenzali, i medici di famiglia che non dispongono di spazi sufficienti nei propri ambulatori possano chiedere di usufruire degli spazi all’interno delle parrocchie in cui risiedono i propri assistiti.

Come indicato nella lettera di accordo tra i parroci e i medici, predisposta dall’ufficio Avvocatura della Diocesi e disponibile sul sito www.chiesadimilano.it, i locali saranno offerti gratuitamente per tutto il periodo della campagna. L’accesso ai pazienti sarà garantito preferibilmente la mattina, per non sovrapporsi alle attività parrocchiali. Saranno i medici a interpellare i parroci e verificare la loro disponibilità e l’effettiva idoneità dei luoghi.

«Siamo molto lieti di poter assicurare anche la nostra leale collaborazione con l’Agenzia di tutela della salute della città metropolitana in questo particolare frangente, in cui la pandemia da Covid chiede a tutti, ai cittadini e a maggior ragione alle istituzioni, un’assunzione di responsabilità», dichiara mons. Bruno Marinoni.

Nella lettera inviata alla Diocesi lo scorso 29 ottobre l’Ats Metropolitana aveva specificato che «nell’attuale situazione di emergenza la vaccinazione contro l’influenza stagionale rappresenta un’importante misura di prevenzione del Covid-19». Tuttavia, a Milano, non tutti i medici di base dispongono di spazi adeguati. Da qui la richiesta, subito accolta, di una collaborazione con la Diocesi.

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