Salute

Vaccinazioni over 80, complete solo per 1 su 5

Il report settimanale della Fondazione Gimbe sottolinea quanto sia reale il dato sottolineato ieri in Senato dal Presidente del Consiglio Draghi che aveva detto: «Sono stati trascurati gli anziani»

di Redazione

Ieri mattina al Senato, illustrando la posizione del Governo in vista del Consiglio Europeo, il presidente del Consiglio ha criticato le Regioni, dicendo che sono emerse “differenze difficili da accettare”. Alcune Regioni, non seguendo le indicazioni del Ministero della Salute, hanno trascurato “i loro anziani in favore di gruppi che hanno forza contrattuale”.

Il report settimanale della Fondazione Gimbe al 24 marzo (aggiornamento ore 6.01) certifica le affermazioni del presidente Draghi. Vi si legge che hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 2.624.201 milioni di persone (4,4% della popolazione), con marcate differenze regionali: dal 3,4% di Sardegna e Calabria al 5,7% del Friuli-Venezia Giulia. Rispetto alle fasce più a rischio, si conferma il notevole ritardo nella vaccinazione degli oltre 4,4 milioni di over 80: solo 846.007 (19,1%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.210.236 (27,4%) hanno ricevuto solo la prima dose di vaccino, con rilevanti e ingiustificabili differenze regionali.

«Questi dati – spiega il presidente della Fondazione Cartabellotta – certificano l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo della Commissione Europea di immunizzare almeno l’80% degli over 80 entro fine marzo, sia perché la loro vaccinazione è iniziata solo a metà febbraio, sia perché le Regioni hanno dato priorità a categorie non previste dal Piano vaccinale: il “personale non sanitario” e il non meglio spiegato “altro” – categoria comparsa proprio ieri nel database ufficiale – dove le somministrazioni continuano a crescere (figura 9)». D’altronde, secondo i dati dell’ECDC, l’Italia si trova agli ultimi posti della classifica europea per soggetti over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale.

«Nel discorso di ieri in Parlamento – conclude Cartabellotta – il Presidente Draghi ha auspicato di procedere, compatibilmente con la situazione epidemiologica, con un piano di graduali riaperture già dopo le festività pasquali, mettendo al primo posto la scuola. Tuttavia, per mettere fine all’estenuante stop & go degli ultimi mesi serve un piano strategico per guidare le riaperture con priorità basate su criteri espliciti, che tengano conto della probabilità di contagio e dell’impatto economico e sociale. Ma soprattutto, un piano guidato dalla consapevolezza che, nell’impossibilità di piegare la curva dei casi positivi per riprendere il tracciamento, questa tende inesorabilmente a risalire non appena si allentano le misure. E che senza un adeguata copertura di persone fragili vaccinate tornano a riempirsi gli ospedali e ad aumentare i decessi».

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