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Vacanze romane per il Colonnello

L'arrivo di Gheddafi divide l'Italia: il caledario del leader libico, fra incontri istituzionali e proteste di piazza

di Chiara Cantoni

Incontri con le principali cariche istituzionali, con gli imprenditori, con il mondo degli affari e persino con gli studenti. Non si fa mancare proprio nulla il leader libico Muammar Gheddafi, in occasione della sua prima visita italiana, che lo impegnerà fino a sabato in un fitto calendario di appuntamenti.

Atteso oggi per le 11 all’aeroporto di Ciampino, accompagnato da una delegazione di circa 300 persone e ospitato durante il soggiorno romano nella tenda allestita a Villa Doria Pamphili, il Colonnello sarà scortato in prima battuta al Quirinale, per una colazione col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Alle 18 il pezzo forte del programma: l’incontro a Palazzo Chigi col premier Berlusconi, per firmare alcuni accordi definiti con l’Italia. Sul piatto delle trattative in chiusura, un’intesa per evitare le doppie imposizioni, un memorandum di collaborazione economica e scientifica nel settore delle risorse marine, uno per facilitare le procedure di rilascio dei visti e uno scambio di lettere sulla concessione di borse di studio a cento studenti libici. Ma, soprattutto, sarà l’occasione per fare il punto sul Trattato di amicizia e cooperazione firmato a Bendasi il 30 agosto 2008. E, punto numero due, per chiedere a Gheddafi “contropartite” eque in termini di commesse a vantaggio delle aziende italiane. Tanto più che, sottolineano fonti diplomatiche, nell’assegnazione dei grandi lavori industriali, il leader libico ha più volte ribadito la volontà di dare priorità alle società nostrane.

Il secondo giorno di permanenza nel Belpaese prevede, invece, un colloquio col presidente del Senato Renato Schifani e un incontro con gli studenti dell’Università La Sapienza. Non poteva mancare, nel carosello delle cariche istituzionali, anche un tet-a-tet col sindaco di Roma Gianni Alemanno. Mentre il venerdì sarà la volta di Confindustria ed Emma Marcegaglia, del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, del presidente della Camera Gianfranco Fini, ma anche degli ex ministri Giuseppe Pisanu e Massimo D’Alema. L’incontro con alcuni italiani rimpatriati dalla Libia, dovrebbe concludere il 13 giugno la visita del Colonnello nel Belpaese. Non prima però di un’incursione a Sassari per ritirare la laurea honoris causa in Giurisprudenza conferitagli dall’ateneo sardo.

Riconoscimento che ha fatto saltare la mosca al naso a più di un osservatore. «Ill.mo Magnifico Rettore, scrivo a nome delle circa cinquanta associazioni che costituiscono il Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale per invitarla calorosamente ad abbandonare la decisione già assunta di concedere la laurea honoris causa a Gheddafi». È l’incipit della lettera inviata al rettore dell’Università di Sassari dal presidente Cipsi, Guido Barbera, per chiedere un cambio di rotta: contestiamo la vista e il conferimento del titolo in Giurisprudenza a un leader che non ha mai rispettato la dignità di ogni essere umano e i diritti universali dei cittadini, questo in sintesi, il contenuto dello scritto.

Sul banco degli imputati, la motivazione addotta dal preside di facoltà Giovanni Lobrano, secondo cui Gheddafi contribuirebbe «a un processo già in corso di dialogo e di conoscenza reciproca fra sistemi giuridici diversi ma convergenti nel Mediterraneo». Ma «quale coerenza ci può essere tra il conferimento di una laurea a un Capo di Stato al potere da 40 anni senza mai essere stato democraticamente eletto, con gli insegnamenti dell’ordinamento italiano in materia di diritto costituzionale e di diritto internazionale?». Domanda retorica, ovviamente. Che suona piuttosto come una dura sentenza.

A sostituire il punto interrogativo con uno esclamativo è la rete spontanea nata intorno a Fortress Europe e all’associazione Asinitas Onlus, che ha attivato un appello di mobilitazione nazionale al grido di «Io non respingo». Uno slogan che ha fatto il giro d’Italia mettendo insieme un programma di protesta articolato in 50 eventi in 35 città lungo tutto lo Stivale. Tra le iniziative, manifestazioni, dibattiti, presidi e la proiezione del film Come un uomo sulla terra, prodotto da Asinitas Onlus e Zalab. L’appuntamento più importante è previsto a Roma, in Piazza Farnese, oggi alle 18.00, nelle stesse ore in cui il leader libico sarà ricevuto dal premier a Palazzo Chigi.


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