Famiglia

Va in palcoscenico il gusto per la vita.

La fondazione Aida si prefigge di contribuire alla crescita culturale delle giovani generazioni.

di Laura Berra

La fondazione Aida è nata come sviluppo naturale della più che decennale storia della omonima associazione in campo teatrale. Lo scopo che si prefigge è di contribuire alla crescita culturale delle giovani generazioni e al superamento del disagio giovanile. E il teatro è lo strumento individuato per conseguire questo scopo. Uno spettacolo teatrale, infatti, permette di stabilire un rapporto tra l’immaginario e la realtà ampliando le esperienze del bambino e sviluppando la sua creatività. «Dalla ricerca nella realtà siamo spinti a cercare, a immaginare», dice Gianni Franceschini, tra i fondatori e tutt’oggi direttore artistico di Aida, «e questa immaginazione creatrice, attraverso i suoi fantasmi, ci fa ritornare alla realtà più forti nello spirito e sereni verso l’altro. Scoprire questo fenomeno aiuta a conoscere se stessi e ciò che sta intorno, in una parola fa crescere». Così la fondazione Aida si preoccupa di produrre e promuovere spettacoli ed eventi teatrali per l’infanzia e i giovani. Il lavoro è di alto livello tanto è vero che per la realizzazione di ogni spettacolo è stato formato uno staff operativo composto da registi, attori e animatori, scenografi, costumisti, musicisti, tecnici e organizzatori che ha avuto anche il riconoscimento dal Dipartimento dello spettacolo della Presidenza del Consiglio dei ministri. Aida attualmente è uno dei quindici centri stabili di teatro per ragazzi e giovani operanti in Italia. Attorno alla fondazione, inoltre, ruotano diverse compagnie e gruppi artistici che mettono insieme esperienze e competenze per attuare così un più completo conseguimento dell’obiettivo di fondo della fondazione stessa. Gli spettacoli allestiti da Aida nascono dal confronto diretto con i giovani con l’utilizzo di laboratori creativi per conoscere i differenti approcci da parte delle varie fasce d’età del pubblico. In pochi minuti l’attore condensa un’intera vita raccontandone i valori di esperienza con semplicità e immediatezza, permettendo così un confronto e un contatto diretto con il pubblico. Una rilevanza particolare è data alla musica che in alcuni casi ha assunto addirittura il ruolo di protagonista, arrivando anche a co-produzioni con l’Ente lirico Arena di Verona. Per quel che riguarda i testi due sono i filoni seguiti: la formazione di testi originali a partire da temi e problematiche del mondo giovanile e la riscrittura per la scena di opere della grande letteratura mondiale per i giovani e per l’infanzia, non ultime le più famose fiabe di ogni tempo. Due sono anche le principali rassegne che ogni anno sono presentate dalla fondazione: “Teatro Scuola”, dedicata agli studenti e “Famiglie a teatro”, pensata per i nuclei familiari coinvolgendo genitori, figli, nonni e nipoti. Alla fine della stagione i protagonisti sono i ragazzi con “Il teatro fatto dai ragazzi”, con spettacoli preparati delle scuole elementari e medie, e con “Carpe diem”, per i ragazzi delle scuole superiori. Aida organizza anche corsi, seminari e laboratori per giovani, insegnanti e ospiti di comunità terapeutiche di recupero con lo scopo di avvicinare i ragazzi alla comunicazione teatrale e di portarne il linguaggio nella scuola. La fondazione Aida, inoltre, ritiene molto importante il confronto con le realtà artistiche straniere; per questo presenta i propri spettacoli all’estero e sviluppa relazioni e collaborazioni con artisti, teatri e istituzioni culturali di altri Paesi. Il 1999 è stato caratterizzato dal primo festival di teatro musicale per ragazzi “Futuri” volto a proporre al pubblico più giovane il melodramma, uno dei fondamenti della cultura italiana. Tanti Peter Pan parlano agli adulti Fondazione Aida La fondazione Aida centro teatro ragazzi, dopo aver lavorato a lungo sull’infanzia e con l’infanzia, anche per i progetti in vista del 2000 ha pensato ai più giovani. Si propone di continuare la propria ricerca di un teatro che sappia parlare ai ragazzi mettendo in scena i loro scenari immaginari, le loro domande mentre i tentativi di risposta sono dati per mezzo di realizzazioni teatrali. I filoni principali nei quali si condensa la proposta artistica sono: “Sei grande, vero, io?”, che raccoglie gli spettacoli e i progetti dedicati al tema dell’identità del bambino combattuto tra il desiderio di crescere e quello di restare piccolo; i due eroi intorno a cui si impernia questo primo filone sono Peter Pan, l’eterno bambino, e Pinocchio, burattino-bambino all’affannosa ricerca di diventare grande bruciando le tappe. “Tempesta, tempeste” è il secondo filone che riguarda l’adolescenza come età di cambiamenti e di trasformazione. A questo secondo filone si affianca anche un’indagine sociale e un lavoro che coinvolge direttamente i ragazzi: un grande laboratorio composto da oltre 50 giovanissimi ha già lavorato e sta raccogliendo i primi frutti delle riflessioni maturate nel corso di un anno proprio sui temi degli sconvolgimenti adolescenziali. Diverse le tappe del percorso in cui cambiamento e trasformazione sono i protagonisti: su questa strada si incontrano Moby Dick, la commedia dell’arte fino alla “Tempesta” di Shakespeare.


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