Assessore alle Reti e Servizi di pubblica utilità e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia«L’odierno ci impone il fare. Va da sé che sia il come la dimostrazione più concreta della responsabilità sociale, soprattutto se è nella prospettiva di amministratore che si occupa di ideare e porre le basi per l’attuazione di quello che è un progetto di sviluppo sostenibile.Un progetto che è rivolto a migliorare la qualità della vita dei cittadini in un ambito di nuova modernità da costruirsi con un’integrazione di interventi »
L’incipit dell’Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi, introduce in un ambito diverso dal solito. L’accento è posto su un’azione che si esplica nel sostegno a un progresso coniugato a una nuova gestione delle risorse, contemporaneamente al mantenimento dei livelli di crescita socio ?economica. Riprende Buscemi: «Ovviamente tutto ciò che si sta realizzando o che si vuole realizzare implica la condivisione e la partecipazione dei cittadini lombardi, che è la stessa Regione a voler coinvolgere nell’attuazione delle sue politiche. Devo sottolineare che questi, sia come singoli che nelle molte e diversificate realtà associative, si sono sempre dimostrati sensibili e responsabili a collaborare e anche a proporre. Il tessuto sociale lombardo è particolarmente vivace e in questi anni si è reso co-protagonista del cambiamento che stiamo mettendo in atto con iniziative sul fronte dell’energia, dei rifiuti e dell’acqua. Una prova? Il numero dei patrocini richiesti e concessi a iniziative, anche a carattere locale, dove a farsi promotori, quando non anche testimonial di divulgazione di conoscenze per avviare il cambiamento».
Per Buscemi tutto questo è il vero esempio di responsabilità sociale condivisa, che favorisce anche la diffusione di quella nuova cultura sull’uso razionale delle risorse, che dall’Assessorato è realizzato anche con interventi in ambito scolastico per formare quelle che ormai tutti definiamo “le giovani generazioni” a cui ? dice ? passeremo il testimone.
Il Patto per l’acqua
L’elenco del fare e , soprattutto, del già fatto che è ciò che non addetti ai lavori suona interessante. Per limiti di spazio andiamo per ordine di argomenti sottolineando solo le iniziative più rilevanti. Cominciamo dall’acqua per finire con il sottosuolo, che in assessorato definiscono la quarta risorsa disponibile. Spiega l’assessore: «È stato finalmente innovato il sistema di gestione e distribuzione dell’acqua e, proprio in termini di responsabilità sociale, abbiamo costituito un Fondo per il finanziamento degli interventi per le infrastrutture previsti dai nuovi organismi istituiti per la gestione dell’acqua, le Autorità territoriali, d’ambito (Ato), per fare in modo che la loro unica fonte di introito non sia costituita dalla tariffa. Il che significa che queste non graveranno in termini di spesa viva sui cittadini utenti del servizio. Stiamo sperimentando il sistema in due realtà pilota per poter creare un modello di riferimento per tutto il territorio regionale. Il Patto per l’acqua è un’iniziativa che ci permette di controllare meglio l’uso della risorsa e di farlo attraverso l’accordo fra tutti gli utilizzatori, che così sono diventati collaboratori della Regione. Non si deve dimenticare che l’acqua in Lombardia è una risorsa dai molteplici aspetti: non ultimo quello di fonte energetica e rinnovabile per eccellenza. In questo ambito non vanno dimenticati i “Contratti di Fiume”».
Rifiuti, Remade in Italy
Per quanto riguarda il tema rifiuti, Buscemi, passa oltre ai notevoli risultati raggiunti in termini di raccolta differenziata e di recupero di materia ed energia per soffermarsi su due iniziative. La prima è quella del Remade in Italy, che attualmente ha una diffusione internazionale. «Abbiamo finanziato un progetto che dimostra che dalle materie di recupero si possono fare sì nuovi prodotti, ma soprattutto prodotti di qualità ed esteticamente belli, promuovendo contemporaneamente un centro di ricerca e studio sul loro utilizzo». Per la seconda sottolinea che la Lombardia per rimanere in linea con le prescrizioni europee ha varato un Piano d’Azione per la riduzione dei rifiuti alla fonte, definito con l’acronimo P.A.R.R.
Energia e sottosuolo
Tante le azioni sul fronte energia. Buscemi riconferma che gli obiettivi sono il risparmio energetico, il minor inquinamento e l’utilizzo di fonti rinnovabili, limitandosi ad indicarli. «Gli interventi hanno spaziato dai bandi con incentivi per il cambio di illuminazione pubblica e per l’installazione di pannelli solari all’edilizia ecocompatibile con tanto di targa energetica regionale, dalla promozione l’utilizzo di veicoli a due ruote non inquinati alla ricerca e applicazione del vettore idrogeno»
Conclude ribadendo che la Regione si sta occupando anche del sottosuolo. «Stiamo lavorando per la mappatura dei sottoservizi e per predisporre un regolamento che agevoli gli interventi. Quello che sta sotto i nostri piedi non è uno spazio vuoto: è un contenitore dove “viaggiano” le risorse che usiamo, quelle vecchie e quelle nuove come internet. L’obiettivo è quello che ogni Comune abbia un piano del sottosuolo, così da garantire efficienza e sicurezza. In questo campo possiamo definirci leader. Siamo stati i promotori a livello nazionale di un “Laboratorio del sottosuolo” , che ci vede lavorare con altre Regioni e anche con i Ministeri competenti».
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