Welfare

Uscire dal metadone: così la terapia a scalare

Contro le dipendenze dal metadone

di Riccardo C. Gatti

Ho 30 anni; a 16 ho inizato a usare eroina dopo aver assunto droghe leggere e pasticche per un paio di anni. Ho tentato di uscire con l?aiuto di un?associazione con il farmaco Temgesic; 3 anni fa mi sono rivolto al Sert e da quel momento non sono più riuscito a togliermi dal metadone, pur non bevendone dosi esagerate (max 70 mg); ho provato a scalare ma arrivato attorno ai 30 mg ricominciavo con l?eroina. Ho un ottimo posto , una famiglia cui non posso recriminare nulla, sono stato arrestato due volte per possesso di sostanze, ho contratto l?epatite C. Sono assistito da uno psicologo del Sert, che mi ha aiutato facendomi passare i problemi che a volte riscontravo, per esempio sul lavoro. Si può trovare qualche cura di disintossicazione che aiuti a togliermi la dipendenza dal metadone? Non ce la faccio più ad andare tutti i giorni a berlo. Il mio unico problema al momento è la solitudine affettiva: terminato un rapporto con una collega, mi sento troppo legato al metadone per cercare nuove amicizie e quindi nuovi amori. Che fare? Giorgio C. Risponde Riccardo C. Gatti Il metadone è una sostanza con pregi e difetti. Può permettere a un eroinomane di regolarizzare la vita, riportandolo a una condizione (anche di funzionamento cerebrale) molto vicina alla normalità, ma è comunque un oppiaceo: dà dipendenza. Tutte le ricerche internazionali concordano sul fatto che è la terapia per gli eroinomani che dà i risultati più certi almeno per quanto riguarda la possibilità di condurre un?esistenza più regolare e di ridurre i rischi connessi all?assunzione di eroina da strada. I risultati migliorano se il trattamento è supportato a livello psicologico o sociale. Più dura la terapia migliori sono gli esiti nel tempo. Il fatto che, arrivato a 30 mg, abbia ripreso con l? eroina mi fa pensare che non fosse il momento di interrompere la cura. Il metadone può essere sospeso scalandolo o con una terapia di dissuefazione (ambulatoriale o ospedaliera) non dissimile da quelle utilizzate per la dipendenza da eroina. Purtroppo, come nelle altre disassuefazioni, il rischio è la ricaduta successiva al trattamento. La valutazione se sia o no il momento di rischiare può essere fatta solo congiuntamente da lei e dai suoi terapeuti. Nel dubbio, le consiglio di non avere fretta. Certamente andare ogni giorno al Sert ad assumere il metadone, dopo un lungo periodo, può diventare un grosso peso. Tenga presente, però, che il Servizio può anche affidarle la dose del farmaco per alcuni giorni, senza obbligarla ad andare in sede. In alternativa qualunque medico, seguendo alcune regole e con un apposito ricettario, può prescriverle il farmaco (da procurarsi in farmacia) per un dosaggio sino ad 8 giorni. Bisogna vedere se ne vale la pena; il metadone migliora la vita ad alcuni e la peggiora ad altri.


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