Cultura

Usano gli archi da Dio, questi rocker di Nashville!

Recensione del cd "Aw C'Mon-No you C'Mon" dei Lambchop.

di Enrico Barbieri

Nel rock l?orchestra d?archi è qualcosa di micidialmente pericoloso: basta un niente perché si scivoli nel cattivo gusto o perché le note s?impiastrino tra loro come melassa. Il kitsch è sempre in agguato. Accanto alle chitarre d?ordinanza, nel doppio cd con cui si ripresentano i Lambchop, di violini, violoncelli e viole ce ne sono a volontà: con un pregevole gioco d?equilibrio e molta ironia, il gruppo di Nashville riesce però in Aw C?Mon – No You C?Mon (Extra Labels) a mantenersi sempre al di qua dell?effetto rondò. Ecco dunque un doppio album speculare, ricco di perle. I ritmi sono lentissimi e le atmosfere dilatate. Dentro questi immensi spazi musicali, fatti più che altro di vuoti, si inserisce alla perfezione la pastosa voce da basso del cantante e compositore Kurt Wagner, maestro nel ricamare su questa musica fluttuante, che lascia il tempo di pensare mentre la si ascolta.

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