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Usa: Vincono i democratici e Bloomberg
I democratici ottengono lo stato del New Jersey e della Virginia, ma il miliardiario repubblicano si conferma sindaco a New York con oltre il 58% dei suffragi
di Giulio Leben
I candidati democratici si sono imposti nelle elezioni di ieri per la carica di governatori della Virginia e del New Jersey. Per i repubblicani del presidente George W. Bush è un brutto rovescio a un anno dalle elezioni parlamentari di metà mandato.
Il democratico Tim Kaine ha vinto l’elezione in Virginia, dove c’era stata un’aspra campagna, con Bush venuto a sostenere all’ultimo minuto il candidato repubblicano Jerry Kilgore. Kaine ha ottenuto il 52% dei voti, contro il 46% a Kilgore e il 2% al candidato indipendente Russell Potts, stando ai risultati riguardanti il 94% delle schede annunciati dalla commissione elettorale dello Stato.
L’elezione in Virginia vedeva pure un duello per procura tra due candidati potenziali alle presidenziali del 2008. Il popolare governatore democratico uscente Mark Warner, cofondatore della società telefonica Nextel, ha infatti messo tutto il suo peso politico a favore del suo vice Kaine. Sul fronte repubblicano, l’ex governatore e attuale senatore George Allen, candidato potenziale per i repubblicani nel 2008, aveva dal canto suo fortemente sostenuto la campagna di Kilgore, contrassegnata da attacchi assai virulenti contro il cattolico Tim Kaine per le sue convinzioni contro la pena di morte. Anche Bush, di ritorno dal suo viaggio in Sudamerica, era arrivato lunedì sera a sostenere Kilgore nell’ultimo meeting della sua campagna.
Nel New Jersey, stato che fa spesso da barometro dell’opinione nazionale americana, il risultato è stato ancora più netto a favore dei democratici. Secondo i risultati riguardanti l’80% delle schede, il democratico Jon Corzine ha conquistato la carica di governatore con il 54% dei suffragi contro il 43% andato al repubblicano Douglas Forrester, al termine di una campagna contrassegnata da parecchi attacchi personali.
Corzine e Forrester, entrambi ricchissimi, hanno speso in tutto 70 milioni di dollari in questa campagna. Il nuovo governatore succede al democratico Richard Codey, diventato governatore ad interim al posto di James McGreevey, che si era dimesso un ano fa dopo aver ammesso una relazione omosessuale adulterina.
Di segno opposto l’elezione a sindaco di New York. Il miliardario repubblicano Michael Bloomberg, è stato riconfermato nelle sue funzioni per un secondo mandato. Dopo lo spoglio del 95% delle schede di voto, Bloomberg raccoglie il 58% dei suffragi, contro il 39% andato al suo rivale democratico Fernando Ferrer.
Intanto, ai margini delle elezioni, il senato americano ha votato contro l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente che avrebbe dovuto far luce sul trattamento riservato ai prigionieri della guerra contro il terrorismo. La maggioranza repubblicana ha ritenuto che tale commissione fosse inutile.
I senatori hanno respinto con 55 voti contro 43 un emendamento del democratico Carl Levin, il quale aveva proposto di istituire una commissione di inchiesta sui prigionieri detenuti in Iraq, in Afghanistan, a Guantanamo e nelle presunte prigioni segrete americane. La Casa Bianca si era detta contraria.
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