Salute
Usa, Trump è pronto a lasciare un americano su cinque senza cure
La razionalizzazione della spesa pubblica voluta da Donald Trump sta per abbattersi su Medicaid, il programma federale di sostegno finanziario per la sanità per le persone a basso reddito. A subirne gli effetti sarebbero circa 60 milioni di persone, ma con la chiusura degli ospedali rurali potrebbero essere ancora di più

Centinaia di ospedali rurali potrebbero chiudere e oltre 60 milioni di cittadini americani potrebbero rimanere senza accesso alle cure mediche. Sono alcuni degli effetti collaterali della razionalizzazione della spesa pubblica voluta da Donald Trump. Per centrare l’obiettivo fissato dal presidente di risparmiare 1,5 trilioni di dollari in dieci anni, secondo l’ufficio bilancio del Partito repubblicano servirà infatti usare la forbice anche con Medicaid, il programma federale di sostegno finanziario per l’accesso alla sanità per le persone a basso reddito.
Medicaid, Medicare e Social Security, i tre principali programmi di welfare, insieme hanno assorbito quasi la metà della spesa totale degli Usa nel 2024: 3,2 trilioni di dollari su 6,75. Secondo lo studio dei repubblicani, il taglio complessivo dovrebbe essere di circa 880 miliardi di dollari. Una mazzata per chi si affida a essi, ma anche una scelta che sembrerebbe inevitabile, nonostante fosse stato lo stesso Trump a suggerire di trovare una strategia che non andasse a toccare l’assistenza sociosanitaria.
Dietro alla prudenza del presidente c’è soprattutto un calcolo politico. Tra i beneficiari di Medicaid, infatti, c’è una larga fetta dell’elettorato di Trump. Al netto di questo, rimane il dato sociale, che è doppio. Da un lato, il taglio dei finanziamenti ridurrebbe il numero di cittadini sostenuti, che sono più di 60 milioni, praticamente un americano su cinque. Dall’altro, senza i fondi federali sono diversi gli ospedali rurali che rischierebbero di chiudere, determinando di conseguenza l’impossibilità non solo di accedere ai servizi sanitari, ma anche di erogarli, colpendo in questo modo anche chi accede autonomamente alle cure mediche.
Secondo il Cecil G. Sheps Center for health services research, dell’Università della Carolina del Nord, negli ultimi 20 anni sono stati più di 200 gli ospedali rurali costretti a chiudere. Di quelli rimasti, poco meno della metà opera in deficit, riuscendo a non fallire solo grazie all’intervento di Medicaid. Si tratta di presidi fondamentali, la cui scomparsa allargherebbe a dismisura i problemi sanitari degli Stati Uniti. Meno ospedali significa tempi di percorrenza più lunghi per raggiungere la struttura più vicina: una criticità nei casi di emergenza come ictus o infarti, ma anche un disagio per una donna incinta che deve effettuare un controllo prenatale. Per l’amministratore delegato della National rural health association, Alan Morgan, è molto difficile che a Washington ci sarà un ripensamento: «I tagli a Medicaid si tradurranno in chiusure di ospedali rurali. È solo una questione di capire quanti», ha detto al Washington Post.
Tuttavia, sono molti i membri del Partito repubblicano che stanno premendo per una frenata, consci del fatto che un intervento di questo tipo potrebbe allontanare elettori determinanti, sulla falsariga di quanto avvenuto alle elezioni per il Congresso del 2018. Gli Stati dell’America rurale come Arkansas, Colorado, Kansas, Mississippi, Missouri e Texas, sono del resto un bacino fortemente trumpiano, composto di gente che quando è andata a votare non pensava certo di vedersi tagliare l’accesso alle cure. Secondo un’indagine di Kff, istituto di ricerca indipendente per le politiche sanitarie, il 77% dei cittadini statunitensi ha un’opinione positiva di Medicaid, dato che sale all’84% quando il campione analizzato comprende solo i beneficiari del programma. Tuttavia, per il 46% della popolazione (e per il 62% dei destinatari) il Governo dovrebbe investire più risorse.
AP Photo/Alex Brandon/LaPresse
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