Welfare

Usa: tribunali speciali sommersi dalle critiche

La Commissione giustizia del Senato degli Stati Uniti critica duramente le leggi marziali volute da Bush per i sospetti terroristi

di Gabriella Meroni

L’uso di misure straordinarie come la corte marziale per i sospetti terroristi non statunitensi e la registrazione dei colloqui fra imputato e difensore è stato duramente criticato dal presidente e da altri membri della Commissione giustizia del Senato degli Stati Uniti. Vari esponenti dell’amministrazione Bush hanno nuovamente difeso i provvedimenti, mentre da un sondaggio radiofonico citato da CNN risulta che il 64 per cento degli intervistati è a favore delle corti marziali per i sospetti terroristi. In una audizione della Commissione che presiede, il senatore democratico Patrick Leahy ha definito le misure prese dal presidente George W. Bush una “notevole deviazione” dalla giurisprudenza statunitense che “suscita un’ampia gamma di problemi costituzionali e legali, oltre alle implicazioni internazionali”. Per poi aggiungere che con quelle misure si dimostra una perdita di fiducia negli stessi principi per i quali si sta combattendo. L’amministrazione è stata criticata anche per avere preso provvedimenti così particolari, fra i quali i senatori includono gli arresti “di massa” fatti dal Servizio immigrazione naturalizzazione, senza avere consultato il Congresso. Secondo Leahy l’amministrazione è andata molto oltre i nuovi strumenti giudiziari votati dal Congresso in ottobre. Inoltre a suo parere c’è un’implicazione più grave nei provvedimenti presi. “Quando abbiamo a che fare con una minaccia seria – ha detto Leahy – perdiamo fiducia nelle stesse istituzioni per le quali stiamo combattendo, a cominciare da un sistema giudiziario statunitense che è l’invidia di tutto il mondo. Concediamoci una certa fiducia nelle cose che fanno di noi una nazione grande e forte”. Il senatore ha sottolineato anche la contraddizione fra la richiesta costante degli Stati Uniti perché i propri cittadini abbiano, quando arrestati, processi giusti e equi negli altri Paesi e l’idea di usare invece le corti marziali per giudicare dei cittadini stranieri negli Stati Uniti. In un’intervista a CNN, Leahy ha aggiunto: “Il resto del mondo guarda a noi per stabilire un criterio comune”. E ha fatto l’esempio della Spagna, che ha deciso di non estradare negli Stati Uniti i sospetti terroristi di al Qaeda già arrestati, se Washington deciderà di usare “un’imprecisata corte marziale che ha il potere di agire in segreto e ha il potere, per esempio, di infliggere una condanna a morte senza unanimità, con un criterio di esame delle prove deciso in corso d’opera”. Il magistrato Alberto Gonzalez, consigliere della Casa bianca, ha sostenuto, sempre parlando con CNN, che riguardo all’impiego delle corti marziali c’è stato un equivoco. “Abbiamo solo fatto i primi passi per la formazione di queste commissioni militari e il ministro della Difesa deve ancora annunciare le norme che ne regoleranno i metodi operativi”. Gonzalez ha aggiunto che i processi in questione “saranno completi e equi”. Il sottosegretario agli Affari penali della Difesa, Michael Chertoff, insiste invece sulla minaccia alle vite dei cittadini statunitensi “di un genere che, perlomeno nell’arco della mia vita, non avevamo mai dovuto affrontare prima”. Chertoff ha anche detto che le nuove misure rientrano nei limiti imposti dalla Costituzione. Anche il senatore repubblicano Orrin Hatch ha difeso l’amministrazione, aggiungendo: “La maggior parte degli statunitensi ha il timore che noi non facciamo abbastanza, non che facciamo troppo. La National public radio ha fatto un sondaggio sul tema delle corti marziali in base al quale il 64 per cento degli statunitensi è favorevole alle nuove misure giudiziarie e il 25 per cento teorizza che chi è sospettato di essere un terrorista deve avere meno diritti di un altro imputato. Nonostante le cifre, anche la senatrice repubblicana Arlen Specter, ex pubblico ministero, incolpa l’amministrazione per non aver avvisato la commissione Giustizia prima di decidere riguardo alle corti marziali. (Cnn)


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