Mondo

Usa, tariffe postali agevolate a rischio

Il terzo settore fa appello al deputato Darrell Issa, presidente della Commissione che dovrà riformare le poste americane. In bilico lo sconto del 26% per le spedizioni del non profit

di Gabriella Meroni

Un'altra battaglia attende il terzo settore americano dopo quella (per ora vinta, anche se non del tutto) sul mantenimento delle deduzioni sulle erogazioni liberali. Questa volta la sfida riguarda le tariffe postali agevolate, che negli Usa si traducono in uno sconto del 26% per gli enti non profit, messe a rischio da un progetto di legge che mira a riformare profondamente il servizio postale nel suo complesso.

Come spesso succede Oltreoceano, si sono mosse le lobby: otto tra le più potenti associazioni americane, tutte componenti dell'Independent Sector (una sorta di Forum del terzo settore), hanno subito contattato il presidente della potente Commissione incaricata di tutte le riforme che riguardano il governo, il deputato repubblicano e ultraconservatore Darrell Issa (nella foto), di origine libanese, che in passato si era schierato pubblicamente a favore delle agevolazioni. Il Postal Reform Act del 2011 aveva infatti previsto l'abolizione totale delle tariffe postali agevolate, che valgono qualcosa come 1,3 miliardi di dollari di mancate entrate, ma la norma era stata stralciata proprio in seguito alla mobilitazione del terzo settore; in seguito il decreto era decaduto, ma è rimasta l'idea di cambiare il settore postale, che ha subito profonde modificazione negli ultimi 10-15 anni con l'affermarsi delle comunicazioni digitali.

Le otto associazioni che hanno scritto a Issa – che sono, per la cronaca, American Cancer Society’s Cancer Action Network, American Heart Association, American Red Cross, Easter Seals, Feeding America, League of American Orchestras, Older Women’s League, and YMCA of the USA – vogliono essere sicure che se il Postal Reform Act sarà ripreso, lo sarà nella forma giusta, ovvero senza il taglio alle agevolazioni. Alle otto associazioni si sono uniti anche circa 300 organizzazioni che compongono The Alliance of Nonprofit Mailers, che però si mostrano ottimiste: "Non abbiamo ragione di dubitare che il deputato Issa abbia cambiato idea", hanno fatto sapere.

Se lo dicono loro, sarà certamente vero; è altrettanto vero però che sempre più spesso gli Stati Uniti, un tempo considerati il paradiso del terzo settore, sembrano aver cambiato atteggiamento nei confronti del non profit, assomigliando ahinoi sempre più all'Italia, dove come si sa le donazioni sono scaricabili dalle tasse in minima parte e le tariffe postali agevolate sono solo un ricordo lontano.


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